Nell’ambito dell’iniziativa de “Il Carro risorto delle Rosalie ribelli”, che venerdì 11 ottobre a Palermo vedrà protagonista il quartiere Sperone in un Festino dedicato alla Santuzza, il Museo regionale d’arte moderna e contemporanea “Riso” di Palermo ha incontrato ragazze e ragazzi di prima media e genitori della scuola “Sperone-Pertini”.

L’incontro

Un incontro dedicato all’opera d’arte di Jannis Kounellis, il carro trionfale di Santa Rosalia realizzato per il Festino del 2007, del cui valore artistico e sociale è stata sensibilizzata la comunità scolastica e territoriale. Quest’opera d’arte verrà consegnata alla cura del quartiere Sperone dopo il corteo dell’11 ottobre. I cittadini della borgata saranno i primi a testare la misura di un importante progetto di recupero di alcuni carri trionfali di Santa Rosalia che il Comune di Palermo intende affidare alla comunità di diversi quartieri.

Il carro restaurato di Kounellis che sfilerà l’11 ottobre con “Le Rosalie ribelli” verrà posizionato sotto il nuovo murale “Le Rosalie ribelli” di Giulio Rosk, che ha appena iniziato a dipingere la sua opera di street art in via Sacco e Vanzetti allo Sperone.

L’iniziativa del museo Riso

A tenere l’incontro a scuola con bambini e famiglie è stata la direttrice del Museo Riso, Evelina De Castro. Un’opera d’arte, il carro di Kounellis, che per tutti ha un valore simbolico, devozionale e connesso al territorio. Il Festino di Santa Rosalia è Palermo e Palermo è il Festino. Per il Museo Riso incontrare i ragazzi dello “Sperone-Pertini” è stata l’occasione per assolvere ad una delle missioni dell’attività museale, ovvero collegare il museo al territorio, grazie all’opera di uno dei maggiori protagonisti dell’arte contemporanea e povera del ‘900, Jannis Kounellis, di cui il Museo Riso custodisce la grande installazione di mobili appesi al soffitto denominata “Senza titolo”.

Le parole della De Castro

“Prendersi cura dell’arte e dunque l’arte che cura. La comunità si prende cura di un’opera d’arte – spiega De Castro -. Ho invitato ragazze, ragazzi, genitori e nonni al Museo per vivere un’esperienza diretta con l’arte contemporanea ogni prima domenica del mese con l’ingresso gratis ai musei. Un’arte che fa parte della vita di tutti noi. Le materie povere di cui è costituita l’opera del carro di Kounellis, questa imbarcazione semplice e austera al tempo stesso – simile a quelle che solcano il Mediterraneo nella pesca dei tonni – è la chiave di lettura. I ragazzi sono rimasti molto colpiti da questa apparente contraddizione, da una parte il materiale semplice del legno e dall’altra una ricca vela di Swarovski di cui è adornata l’imbarcazione. Al termine arte sempre associamo qualcosa di prezioso, che sia unico, mentre l’aggettivo povero ti porta a riflettere su cosa sia invece l’arte oggi. Un’occasione per coinvolgere i cinque sensi e tirarti dentro e farti vivere un’esperienza”.

La partecipazione del Museo Riso all’iniziativa del “Carro risorto delle Rosalie ribelli” realizzata dall’associazione L’Arte di Crescere, dalla scuola “Sperone-Pertini” e dall’associazione Amici dei Musei Siciliani, media partner VediPalermo, che rientra negli eventi collaterali al 400° Festino di Santa Rosalia, si concluderà con dei laboratori per gli studenti dello “Sperone-Pertini” all’interno del Museo.

“Le Rosalie ribelli”

Nel frattempo, lo street artist di fama internazionale Giulio Rosk, che allo Sperone ha già realizzato “Hope” e “La ragazza del futuro”, in via Sacco e Vanzetti ha iniziato a dipingere “Le Rosalie ribelli”. Il murale verrà inaugurato venerdì 11 ottobre.

Dichiara così Giulio Rosk circa l’opera che andrà ad arricchire il museo a cielo aperto dello Sperone con i suoi già 12 murales: “L’opera rappresenta una delle più classiche iconografie di Santa Rosalia, ma non si limita a raffigurare la Santa. Accanto a lei, infatti, appare l’immagine di una bambina. Entrambe sono figure ribelli: Rosalie che non accettano il presente. Da un lato, Santa Rosalia si oppone e si ribella alle imposizioni della sua famiglia; dall’altro, la piccola Rosalia, con un gesto involontario di coprirsi il naso (tipico di chi avverte un cattivo odore), ci fissa con uno sguardo intenso e contrariato. Anche lei rifiuta il presente e, attraverso quello sguardo, sembra voler incitare chi osserva a cambiare la realtà.

L’immagine richiama la figura dell’angelo presente nella ‘Santa Rosalia’ di Van Dyck, conservata all’oratorio del SS. Rosario in San Domenico a Palermo. Anche in quell’opera, un piccolo angelo si copre il naso, disturbato dal fetore che si diffondeva nelle strade di Palermo durante l’epidemia di peste. Questo dettaglio iconografico, oltre a riprendere un elemento storico, diventa simbolo di un disagio che attraversa le epoche e si rinnova nello sguardo della giovane Rosalia.”

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