Restano in stato di agitazione i circa 250 lavoratori della Cot Ristorazione, l’azienda con sede a Brancaccio che distribuisce i pasti al Policlinico e al Civico, in diversi ospedali della provincia, in numerose scuole. Si è infatti concluso negativamente l’incontro richiesto dall’azienda di Brancaccio a Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per esperire il tentativo previsto dalle procedure di raffreddamento.
Lo stato di agitazione è stato proclamato il 5 febbraio scorso per la mancata erogazione delle rate a saldo della 13° mensilità 2015, il mancato pagamento del conguaglio Irpef 2015 e il mancato versamento delle quote già maturate di Tfr e impropriamente non trasferite ai fondi di previdenza complementare.
Mentre per la 13° mensilità e il rimborso Irpef la Cot ha promesso che in tempi relativamente brevi provvederà al saldo. In merito al ripiano delle posizioni previdenziali presso i fondi, la Cot ha proposto una rateizzazione di 72 mesi, a partire dal prossimo settembre.
“Riteniamo che la crisi evidenziata dalla Cot Ristorazione non possa in nessun modo giustificare la deroga degli istituti di legge e di contratto. Siamo consapevoli della crisi che stanno attraversando le aziende – dichiarano Monja Caiolo, segretario generale Filcams Cgil Palermo, Mimma Calabrò, segretaria generale Fisascat Cisl Palermo Trapani e Marianna Flauto, segretaria generale Uiltusc Uil Sicilia – ma riteniamo inaccettabile differire ulteriormente rateizzazioni già oggetto di accordi precedenti e disattesi. Soprattutto, non è possibile accogliere la proposta di ripianare la previdenza complementare in 72 rate, considerato il danno economico e previdenziale a spese dei lavoratori”. Nei prossimi giorni si terranno delle assemblee con i lavoratori per programmare nuove iniziative di lotta.
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