Un tecnico comunale in servizio all’ufficio tecnico del Comune di San Giuseppe Jato aveva chiesto la somma di 230 mila per la progettazione di diverse opere pubbliche eseguite in paese. La Corte di Appello di Palermo ha accolto le difese dell’amministrazione comunale assistita dall’avvocato Giuseppe Ribaudo e respinto il ricorso del geometra responsabile del servizio lavori pubblici che aveva svolto numerosi incarichi di progettazione, e responsabile unico nella realizzazione di opere pubbliche.
Necessarie precise modalità di legge per il diritto all’incentivo di progettazione
I giudici della Corte d’Appello hanno ribadito che sono necessarie precise modalità stabilite dalla legge affinché il dipendente pubblico possa ottenere e maturare il diritto del cosiddetto incentivo di progettazione.
“Il diritto a percepire l’incentivo per la progettazione di natura retributiva – dicono i giudici – previsto dal codice degli appalti pubblici sorge alle condizioni previste dalla normativa vigente, in conseguenza delle prestazioni dell’attività incentivata e nei limiti fissati dalla contrattazione decentrata e dal regolamento adottato dall’amministrazione Comunale. Il dipendente comunale ricorrente avrebbe dovuto dettagliatamente, indicare, per ciascun progetto, la disposizione di servizio di affidamento dell’incarico di Rup e le attività necessarie per l’opera pubblica appaltata, e che tali attività rientrassero a pieno titolo tra quelle incentivate previste dal regolamento Comunale approvato dal Comune di San Giuseppe Jato con deliberazione del 2012”. Pertanto, il Comune di San Giuseppe Jato, non sarà tenuto a pagare la somma di 230.756,90 euro al proprio tecnico comunale, responsabile del servizio lavori pubblici, G.F.
Ribaudo “Sentenza giusta, richiesta di pagamento illegittima, illogica e irregolare”
L’avvocato Giuseppe Ribaudo, amministrativista del palermitano, incaricato dal Comune per difendere il Comune di San Giuseppe Jato, innanzi alla Corte di Appello di Palermo, sezione Lavoro ha dichiarato: ”Legittima e giusta risulta la decisione adottata dalla Corte di Appello di Palermo, stante che era palesemente illegittima, illogica e irregolare la richiesta di pagamento fatta dal dipendente Tecnico comunale al Comune di San Giuseppe Jato, in quanto l’azione giudiziaria proposta non verteva né sul riconoscimento dell’incentivo di progettazione con le modalità previste dal codice degli appalti, né in quella di indebito arricchimento né in ultimo in una istanza di risarcimento danni”.
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