Camminare tra i viali dell’Orto Botanico di Palermo è già un’esperienza più unica che rara in grado, da sola, di farci riappacificare con la vita dopo lo stress causato dal ritmo incessante della quotidianità. Se a questo stato di quiete interiore si aggiunge la magia di suoni e voci umane che raccontano le meraviglie botaniche l’esperienza è davvero unica.
Il connubio tra uomo e Natura è tanto ancestrale quanto di grande attualità. Così la mostra “Diorami, meraviglie botaniche in 8 atti” riesce a trasmettere al visitatore la sensazione del rapporto intrinseco che lo lega alle specie vegetali e la relativa quiete che da esso trae.
Protagonisti di questo percorso espositivo sono 8 specie vegetali caratteristiche del paesaggio naturale, sociale e culturale siciliano, individuate con la collaborazione scientifica dell’Orto Botanico dell’Università di Palermo. Si presenta al pubblico un percorso espositivo multimediale diffuso tra gli spazi del Padiglione Tineo e gli spazi esterni in una sintesi di immagini narrazioni audio, suoni immersivi e installazioni
ambientali.
Un tour botanico che parte dal grande Ficus macrophylla f. columnaris che condurrà il visitatore attraverso il paesaggio e la biodiversità siciliana rappresentata: dalla palma nana (Chamaerops humilis), capace di sopravvivere al fuoco degli incendi e tornare a germogliare e popolare il territorio della Riserva Naturale dello Zingaro; dagli agrumi (Citrus sinensis) coltivati all’interno dei giardini panteschi; dal mandorlo (Amygdalus communis) del Giardino della Kolymbetra; proseguendo con la presenza secolare del carrubo (Ceratonia siliqua) che scandisce il paesaggio rurale degli Iblei; le odorose e curative erbe spontanee (Salvia officinalis), timo ( Thymus vulgaris) e rosmarino( Rosmarinus officinalis) che inebriano l’ aria della Val di Noto; i fusti svettanti del Papiro (Cyperus papyrus) che cresce alla fonte del fiume Ciane; terminando il percorso alla presenza ieratica del monumentale Leccio o Elce (Quercus ilex), nel Parco dell’Etna.
Le composizioni fotografiche di Alessandro Sala appaiono come un teatro che mette al centro le piante, abitato dalle voci e dai suoni della narrazione audio in formato podcast di Francesca Berardi che ha combinato stile documentario e fiction, mettendosi nei panni di una genius loci. Immagini e suoni danno risalto e condividono storie di resilienza naturale ed umana.
Le specie vegetali selezionate rappresentano esemplari di forza resiliente, in grado di fronteggiare situazioni estreme come fuoco, siccità, aridità di suolo, trasformazioni agricole, cementificazione senza controllo e disastri ambientali causati dall’ uomo. Ogni albero è raccontato attraverso le testimonianze di botanici, agronomi, intellettuali, attivisti del paesaggio, che hanno scelto di dedicarsi con impegno quotidiano alla difesa di queste preziose esistenze vegetali.
Le voci che raccontano le meraviglie botaniche sono di Manlio Speciale, Rosario Schicchi, Paolo Inglese, Giuseppe Barbera, Mariangela Galante, Paolo Arena, Graziella Pavia, Salvatore Murana, Giuseppe Lo Pilato, Gianluca Pannocchietti, Paolino Uccello, Fabio Morreale, Lavinia Lo Faro.
I suoni ambientali e le musiche del compositore siciliano Gianni Gebbia fanno da sfondo sonoro di questo percorso rivolto alla connessione tra universo umano e vegetale. Spiega il presidente del SiMua, prof. Michelangelo Gruttadauria: “Continuano le attività in sinergia con artisti internazionali ed italiani e l’Orto botanico, tra le strutture museali dell’ Università, è il luogo di elezione di tanta creatività. Oltre a mostre temporanee di artisti in residenza, la mostra DIORAMI rafforza la consapevolezza ambientale, utilizzando materiali vegetali di riuso dell’Orto”.
L’esposizione prosegue tra viali dell’Orto, dove due installazioni effimere costruite con materiali di riuso vegetale, in prossimità della Serra Carolina e del grande Ficus macrophylla, invitano il pubblico all’ascolto della natura e delle sue storie anche in notturna sedendosi comodamente in questi punto di osservazione dove potersi fermare ad osservare e leggere ogni l’ albero come un “corpo vivente”.
Le installazioni sono state progettate all’interno del workshop pensato dagli artisti, condotto dallo Studio Forward invitando docenti di architettura e design di livello internazionale che hanno lavorato con otto studenti selezionati dei corsi di laurea di Design di Palermo e dell’Accademia di Belle Arti Abadir di S.Agata Li Battiati.”
Il direttore dell’ Orto Botanico, prof. Rosario Schicchi ha più volte sottolineato il valore degli orti botanici nel ruolo di conservazione della biodiversità vegetale, divenuta cruciale in questi ultimi anni.
Tra gli orti italiani il giardino tropicale di Palermo, con circa settemila specie, originarie dei paesi di tutto il mondo adattatesi al clima mediterraneo della città, costituisce una vera eccellenza.
Photo Credits: Rosario Pusateri