Il terremoto al Comune di Trabia non sembra essere finito visto che, dopo il sindaco, nel primo pomeriggio di ieri si è dimesso, anche, il vice sindaco Giuseppe Campagna. Le dimissioni di Campagna seguono, di ventiquattrore quelle del sindaco Leonardo Ortolano che tra l’altro ha fatto sapere tramite il suo avvocato Francesco Paolo Sanfilippo, in una nota le motivazioni delle sue irrevocabili dimissioni “per essere a conoscenza di una inchiesta in corso, nei suoi confronti, da parte della Procura termitana”.
Tutt’altra natura, sembrano, le dimissioni del vice sindaco. Raggiunto telefonicamente l’imprenditore (proprietario di un istituto di vigilanza) ha confermato la breve nota presentata al segretario comunale. «Rassegno le dimissioni da vice sindaco per motivi di salute – dice Campagna- Non ho altro da aggiungere. Le mie dimissioni sono, solo, per questioni di salute. Già da tempo non sto bene”.
Il sindaco di Trabia Leonardo Ortolano ha rassegnato le proprie dimissioni da primo cittadino con una nota consegnata al segretario comunale. “Con la presente rassegno – si legge nella nota – le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di Sindaco del comune di Trabia. Tale determinazione nasce dal fatto che alcuni giorni addietro ho appreso dell’esistenza di indagini a mio carico. Pur essendo assolutamente certo di potere dimostrare la mia estraneità a qualsiasi fatto che possa venirmi addebitato, ritengo comunque doveroso fare questa scelta. Tengo infine a precisare che tale decisione è frutto di una valutazione etica e morale che si fonda sul profondo senso di rispetto che ho sempre avuto nelle istituzioni e nei riguardi dei miei cittadini”. A dare la notizia è stato l’avvocato Francesco Paolo Sanfilippo difensore di Leonardo Ortolano.
Come si legge sul Giornale di Sicilia, al momento al comune restano a governare quattro assessori. La guida della città è affidata all’assessore più anziano Emanuele Lo Bono. Nei primi giorni di giugno però dalla Regione potrebbe essere nominato un Commissario che avrà il compito di traghettare l’ente verso nuove elezioni.