Ieri partecipata Assemblea Cittadina verso la marcia popolare del 10 ottobre a Palermo in difesa della salute e dell’ambiente.
Scrive la Rete dei comitati territoriali siciliani: “Si è svolta ieri pomeriggio nell’aula seminari di Lettere e Filosofia l’assemblea cittadina promossa dalla Rete dei comitati in difesa dei territori al fine di lanciare la marcia popolare del 10 ottobre a Palermo in difesa della salute e dell’ambiente contro discariche e inceneritori, contro il piano rifiuti del governo regionale di Crocetta. Presenti le realtà politiche, sociali, partitiche, sindacali , diversi comitati di quartiere , centri sociali, associazioni e movimenti studenteschi interessati alla costruzione della manifestazione perché convinti che la Sicilia non sia la pattumiera dell’Italia.
Siamo nel disastro e siamo sotto attacco da più fronti: il governo nazionale centralizza tutto il potere togliendo ogni possibilità di decisione alle comunità locali, il governo regionale si piega mellifluo a quello nazionale e alle cordate degli speculatori che lo dominano, Confindustria e gli amici affaristi nazionali e multinazionali banchettano sulla nostra salute e sui nostri territori (si vedano gli ultimi decreti per le discariche o l’affare vaccinazioni) rastrellando anche le briciole.
E Mattarella riunisce i giornalisti chiedendo loro di diffondere ottimismo e fiducia. Ottimismo per cosa? Fiducia in chi? Ci vogliono tener buoni e docili ma intanto dilagano le malattie da inquinamento ambientale, aumenta il numero dei poveri (oltre 900 mila), sempre più giovani sono costretti ad emigrare per sopravvivere (20 mila nuovi emigranti quest’anno) o restare nella disoccupazione, nel precariato e nello sfruttamento sempre più massacrati da un sistema fiscale di sanguisughe.
Siamo in un disastro a cui ha per ultimo contribuito Crocetta, la sua Giunta multicolore, così come Confindustria e le bande di affaristi consorziate, per non parlare delle sconcertanti prese di posizione delle Soprintendenze (si pensi a quella di Micali di Messina sull’inceneritore nella Valle del Mela) o dei responsabili ASL (vedi il caso Lentini) che se ne infischiano della salute dei cittadini.
Proprio Crocetta da qualche tempo ha lanciato la sua nuova campagna elettorale con il motto “la Sicilia ai Siciliani”. Oltre il danno anche la beffa: la Sicilia è in mano a bande di speculatori senza scrupoli anche grazie a Crocetta.
Terra di discariche e inceneritori: è questa la funzione che viene assegnata ai territori siciliani, nella prospettiva del Governo nazionale e regionale, che non hanno la “fortuna” di entrare nel giro del turismo o dell’agroalimentare dominato dalla grande distribuzione.
Il Governo italiano attraverso l’emergenza vuole imporre un sistema centralizzato nazionale di gestione dei rifiuti e togliere alle comunità il diritto di parola e di decisione. Non lasciando più alcuno spazio alla mediazione i territori porteranno a Palermo, nel corso della grande marcia popolare decisa per il 10 ottobre, nella sede del Governo Regionale, la propria protesta.
L’assemblea si è espressa con precise istanze e richieste:
– un piano dei rifiuti calibrato sulle reali esigenze dei comuni
-fermare l’avanzata delle discariche private
– immediate opere di bonifica sotto controllo popolare
– muoversi nel senso dei rifiuti zero e del riciclo a partire dalla produzione
Occorre dunque costruire politiche di tutela ambientale e sociale dei territori perché non vogliamo più morire di inquinamento e non vogliamo più emigrare per tentare di sopravvivere!
Giampiero Trizzino del movimento 5stelle, intervenuto in assemblea : “La manifestazione del 10 ottobre è il segnale di un popolo che alza la testa, che scegli di autodeterminarsi nelle scelte ambientali. Gli strumenti legislativi di partecipazione esistono, ma è necessario creare la consapevolezza affinché la cittadinanza possa utilizzarli in modo efficace.”