Dopo Gianfranco Miccichè eletto presidente dell’Assemblea Regionale nella seduta di sabato scorso alla terza votazione, oggi l’Ars, presieduta proprio per la prima volta da Miccichè, ha eletto i suoi due vice presidenti nel corso di una seduta iniziata con 40 minuti di ritardo e in un clima non proprio sereno.
Vicario di Miccichè sarà Roberto Di Mauro, lombardiano ed ex assessore regionale, eletto al Parlamento nelle fila di Autonomisti e Popolari. Il secondo vice presidente, quello che spetta all’opposizione, invece, è Giancarlo Cancelleri dei 5 stelle, ex sfidante di Musumeci per la presidenza e già sfidante anche di Crocetta 5 anni fa.
La maggioranza tiene con l’aggiunta probabilmente dei due di Sicilia Futura e tributa 37 voti a Roberto Di Mauro, tutti quelli di cui dispone. Cancelleri viene, invece, votato anche da parte del Pd ma si ferma a 27 voti su 31. Ne mancano sempre 4, gli stessi 4 mancanti anche sabato al Pd visto che si registra, poi, una scheda bianca, che poteva essere quella di Claudio Fava se non fosse stato assente, e tre voti dispersi dati a Mangiacavallo, Cracolici e Lupo. Presenti e votanti 68.
L’elezione dei vice presidenti comporta un passo avanti nella formazione degli organi dell’Ars ma si continua a procedere a rilento. Non è stato possibile, infatti, completare l’ufficio di presidenza per il quale mancano ancora tre deputati questori e tre deputati segretari.
A rendere impossibile la scelta delle altre figure è stato lo scontro in casa Pd nato dai 4 franchi tiratori che sabato aveva votato Miccichè proprio dai banchi del secondo partito di opposizione. L’ex assessore Antonello Cracolici ha ‘congelato’ la sua adesione al gruppo Pd impedendo, di fatto, la formalizzazione del gruppo e la scelta del capogruppo.
Così facendo il presidente dell’Ars non può rispettare il regolamento interno e dunque convocare la conferenza dei capigruppo (che di fatto ancora non ci sono, almeno non tutti) e quindi procedere alla divisione percentuale dei posti fra i gruppi per rispettare il principio di rappresentanza di tutte le forze nell’ufficio di Presidenza.
Per questo ulteriore passaggio l’Assemblea è stata riconvocata per mercoledì alle 16, nella speranza che nel frattempo si appianino i contrasti e si completino le procedure di costituzione dei gruppi. Ma è più probabile che per questa elezione e dunque per il completamento dell’ufficio di presidenza si slitti a giovedì. Formalmente la seduta non è chiusa ma ancora in corso e solo aggiornata a mercoledì.
Una situazione complessa anche perchè lo slittamento dell’elezione dell’Ufficio di Presidenza fa, di conseguenza, slittare le procedure per la scelta dei componenti delle Commissioni e dei relativi presidenti e, a cascata, rende impossibile iniziare a trattare l’esercizio provvisorio. In ultima analisi questa situazione rischia di bloccare la spesa regionale dal primo di gennaio.
“Oggi in Aula, in occasione della votazione sui vice-presidenti dell’Assemblea Regionale Siciliana, si è ufficialmente consumato l’inciucio tra il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle”. E’ quanto dichiarato da Alessandro Aricò, presidente del gruppo parlamentare Diventerà Bellissima.
“Ormai sono loro il partito unico – commenta Arico’ – che cerca di modificare gli equilibri d’aula. Ma il centro destra si opporrà a questa commistione insensata del nuovo gruppo Renzi – Grillo che nasce esclusivamente da una esigenza di tutela di posizioni che altrimenti non riuscirebbero a difendere, ed il voto del PD a Cencelleri ne è una lampante dimostrazione”.
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