Da Natale a Santo Stefano recita un vecchio detto popolare. La permanenza di Salvatore Di Maggio alla Lega è durata poco meno di quattro mesi. Il consigliere comunale, primo dei non eletti nelle liste del Carroccio e subentrato dopo le dimissioni della deputata regionale Marianna Caronia, passa alla Nuova DC di Totò Cuffaro. Un duro colpo per la governance di Matteo Salvini in città che ora, a causa della scelta del neo esponente democristiano, si ritrova con soli due elementi a Sala delle Lapidi, ovvero Alessandro Anello (presidente della III Commissione) e l’assessore Sabrina Figuccia. Un brutto momento per perdere pezzi visto che il vicesindaco Carolina Varchi ha da poco annunciato le sue dimissioni una volta approvato il bilancio consolidato 2022. Fatto che dovrebbe avvenire ad inizio autunno e potrebbe aprire le porte ad un possibile rimpasto.
Cambiano gli equilibri a Sala delle Lapidi
Una parola sulla quale in molti giurano non sia in cima all’agenda politica del centrodestra palermitano, anche se la richiesta mossa dalla governance regionale di Forza Italia di effettuare un cambio degli assessori più vicini all’ex coordinatore Gianfranco Miccichè, potrebbe lasciar pensare altro. Di Maggio arrichisce così la truppa degli esponenti della Nuova DC a Sala delle Lapidi, che sale così a quattro elementi. Partito che già può contare sul capogruppo Domenico Bonanno e sui consiglieri Viviana Raja e Salvatore Imperiale. E potrebbe non essere finita qui visto che, già da qualche mese, i rumors di Palazzo delle Aquile parlano di un possibile ingresso in quota democrisitana anche di Giovanna Rappa, attualmente a Lavoriamo per Palermo. “Sono stato sempre animato dai valori moderati e democristiani – ha dichiarato Salvatore Di Maggio in merito al passaggio alla Nuova DC -. Questo è per me un ritorno a casa“.
Da un Totò ad un altro quindi. Decisione accolta positivamente dal capogruppo Domenico Bonanno. “Sono certo che darà un grande contributo in termini di esperienza e conoscenza del territorio e saprà farsi apprezzare per le sue capacità di ascolto e di mediazione – ha affermato il capofila della Nuova DC – questa adesione testimonia la grande crescita del nostro partito, frutto del grande lavoro del segretario Totò Cuffaro e della classe dirigente democristiana, oltre che dell’impegno quotidiano di tutti i nostri rappresentanti istituzionali”. Non cambia nulla, invece, sotto il profilo delle linee di successione. In casa Di Maggio dovesse rinunciare all’incarico, a subentrare non sarebbe Ivan La Vardera (attualmente primo dei non eletti della Nuova DC), ma bensì l’ex consigliere comunale Igor Gelarda.
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