natalie re: "il carcere non sia una gabbia ma un luogo di riabilitazione"

Alfabetizzazione emozionale per i detenuti, al via al Pagliarelli il progetto pilota del Movimento per la Gentilezza

Un percorso riabilitativo per il recupero dei detenuti attraverso incontri settimanali con operatori sociali e specialisti per stimolare l’alfabetizzazione emozionale di chi vive tra le sbarre.

Il progetto pilota promosso dal Movimento per la Gentilezza

È stato presentato oggi nel carcere Pagliarelli di Palermo il progetto pilota promosso dal Movimento per la Gentilezza, presieduto da Natalia Re che prevede incontri settimanali con operatori sociali, psicologi e specialisti per favorire il percorso di riabilitazione e di reinserimento nella società dei detenuti.

Apprendi: “Il carcere è un pezzo di città dove sono ristretti uomini e donne”

“Il carcere è un pezzo di città – spiega Pino Apprendi- dove sono ristretti uomini e donne, per scontare una pena o in attesa di giudizio. Inizieremo dei percorsi di collaborazione per parlare di Gentilezza con i detenuti delle carceri siciliane”.

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Re: “Chi vive la realtà carceraria non è una persona senza identità”

“Ringrazio Maria Luisa Malato, direttore della casa circondariale del Pagliarelli – spiega Natalia Re– e Pino Apprendi, responsabile dell’Osservatorio delle carceri Antigone per aver sposato questo progetto che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che chi vive la realtà carceraria non è una persona senza identità, senza legami, senza una personalità ed una sensibilità”.

“Carcere non sia gabbia ma luogo di riabilitazione e recupero”

Conclude Natalia Re: “Il carcere non dovrebbe mai rappresentare una gabbia ma un luogo di riabilitazione, recupero, in cui il detenuto deve avere la possibilità di maturare una coscienza ed una consapevolezza su quelle che sono state le cause che lo hanno condotto in quel luogo. Mi auguro che arrivi anche un segnale forte dal ministero perché vogliamo che questi incontri vengano istituzionalizzati in quanto parte integrante del percorso di recupero”.

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Le carceri possono cambiare

Considerati molto spesso come luoghi di abbandono, di aggressioni e di violenza. Le carceri però possono cambiare in meglio e lo sanno bene i membri del movimento per la Gentilezza che hanno presentato a Palermo il 3 marzo al Teatro Atlante il progetto di recupero nelle carceri promosso da Natalia Re, come detto, Presidente nazionale del movimento. Presente anche il magistrato Massimo Russo che considera quella del movimento per la Gentilezza, una “iniziativa nobile in questo momento di grave disumanità umana, la gentilezza è un antidoto contro i mali del mondo”.

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