“Un detenuto di 45 anni nel carcere Ucciardone con un forte dolore al petto ha fatto il giro dei pronto soccorso a Palermo la scorsa notte senza che nessuno lo prendesse in carico. Trasportato dai sanitari del 118 non è riuscito a entrare in nessuno delle aree di emergenza”. La denuncia è del garante dei detenuti Pino Apprendi.
“Il detenuto alle tre di notte è stato visitato da un medico del 118. Dopo la visita il medico lo ha portato in ospedale per alcuni accertamenti clinici. Qui comincia il folle tour ospedaliero – aggiunge Apprendi – Prima tappa al pronto soccorso dell’ospedale Cervello, non si riesce a sapere perché non lo ricoverano. Poi arriva all’ospedale Civico, il paziente non lo prendono in carico perché il sistema informatico non funzionava, terza tappa all’ospedale Policlinico, qui resta due ore senza che viene preso i in carico e non viene eseguito nessun esame.
Infine quasi alle 9 torna all’ospedale Civico perché il servizio informatico aveva ripreso a funzionare e quindi lo hanno ricoverato per i dovuti accertamenti. Chiaramente è capitato ad un detenuto ma poteva capitare a ciascuno di noi e per fortuna il detenuto era in una ambulanza medicalizzata ben assistito dal personale del 118. Ma può fregiarsi di paese civile, una Regione e un’Asp che mantengono questa sanità?”
“La notizia riportata oggi dalla stampa del detenuto che ha fatto il giro dei pronto soccorso cittadini prima di avere assistenza ci turba, ma non ci meraviglia affatto. In Sicilia questa è purtroppo la normalità per i cittadini, e le sale d’attesa stracolme e le ambulanze in coda davanti ai pronto soccorso prima di fare entrare i pazienti al triage, come accaduto oggi al Buccheri La Ferla, ne sono la drammatica testimonianza. La sanità è al collasso”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca
“E per le liste d’attesa – continua Antonio De Luca – è ancora peggio: Il sovracup regionale e i cup on line delle aziende ospedaliere servono a pochissimo. Un cittadino che deve indagare a fondo e con urgenza su una sua potenziale patologia con una sfilza di esami strumentali da effettuare è costretto a stare ore attaccato al telefono per contattare ospedali, cliniche e laboratori convenzionati con pessimi risultati. E l’epilogo è quasi sempre lo stesso: o rimanda tutto alle calende greche o paga tantissimo per avere subito le prestazioni, ma spesso rinuncia persino a curarsi”.
“La vera domanda – conclude Antonio De Luca – è cosa funzioni in Sicilia: rifiuti, approvvigionamento idrico prevenzione incendi, agricoltura, solo per fare qualche esempio, sono un disastro, ma il presidente della Regione si gonfia il petto per qualche punto guadagnato nella classifica dei governatori venuta fuori da un recente sondaggio fatto per il Sole 24. Peccato che appena qualche mese prima, un sondaggio di Swg lo relegava all’ultimissimo posto fra i presidenti di Regione, cosa che per noi è molto più rispondente alla realtà, visto come vanno, o meglio non vanno, le cose in Sicilia”.
Un detenuto è morto nei giorni scorsi nel carcere maresciallo Di Bona ex Ucciardone per arresto cardiaco all’ottava sezione. Gli agenti della polizia penitenziaria hanno fatto di tutto per salvare il detenuto. Lo comunica il segretario regionale del Fsa Cnpp Maurizio Mezzatesta. Poco dopo è scattata una protesta alla nona sezione. “Per futili motivi i detenuti hanno devastato le suppellettili delle proprie stanze riversandoli sul corridoio della sezione e hanno tentato appiccare il fuoco – continua Mezzatesta – I due eventi non sono correlati. E’ professionalmente faticoso e umiliante lavorare negli Istituti penitenziari in queste condizioni per fortuna non si registrano feriti tra il personale. Tutta la nostra solidarietà al personale di polizia penitenziaria intervenuto, in entrambi gli episodi ove ha espresso immensa professionalità. Da tempo il Cnpp chiede lo stato d’emergenza delle carceri e carceri sicure”.