È da un anno che un detenuto nel carcere maresciallo Di Bona ex Ucciardone attende un intervento agli occhi. La denuncia è dell’avvocato difensore Salvino Caputo che ha presentato un esposto al magistrato di sorveglianza di Palermo e al direttore del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, perché adottino i provvedimenti urgenti a tutela della salute dell’anziano detenuto e accertino eventuali responsabilità.
Il detenuto, D. A. S, che il prossimo 11 luglio compirà 72 anni è affetto da una grave patologia agli occhi e in precedenza è stato sottoposto visite specialistiche presso la unità operativa di oculistica dell’azienda ospedaliera universitaria di Palermo, per la cura di una degenerazione maculare senile e quindi sottoposto a terapie mediche prima e successivamente ad intervento chirurgico.
Il 28 agosto 2023 è stato posto in lista di attesa per intervento di cataratta. Visto l’aggravarsi delle condizioni visive è stata sollecitata la direzione del carcere di Pagliarelli e poi quella dell’ex Ucciardone per trasferire il detenuto presso il Policlinico per l’intervento agli occhi. Analoga richiesta veniva formulata il 21 marzo alla divisione di Oculistica.
“La Direzione rispondeva che senza la richiesta del carcere e del medico della struttura detentiva non può essere programmato l’intervento – dice il legale – Stessa risposta arrivava dalle direzioni dei due istituti carcerari. Visto il rimpallo di competenze la difesa otteneva la autorizzazione a far visitare il detenuto da uno specialista in oculistica. La diagnosi era chiara. Serviva un intervento di cataratta urgente per scongiurare un imprevedibile attacco acuto di glaucoma per evitare danni irreversibili”. Nonostante la diagnosi è tutto bloccato.
“Considero gravemente irresponsabile – ha affermato Caputo – che un anziano con gravi patologie visive debba restare in attesa oltre un anno per un intervento agli occhi, per un problema di competenze tra ospedale e carceri. Per questo ho presentato un dettagliato esposto alle competenti autorità amministrative e giudiziarie, perché provvedano a far sottoporre l’anziano detenuto alle cure specialistiche e al contempo, venga avviata una indagine amministrativa interna che accerti responsabilità omissive”.