“Un detenuto straniero alla nona sezione del vecchio carcere borbonico maresciallo Calogero Di Bona ex Ucciardone, senza alcun motivo ha aggredito un agente in servizio, lanciandogli contro due fornelli con annesse bombolette a gas, in uso ai detenuti per riscaldare e cucinare i cibi. Uno dei due fornelli lo ha colpito al ginocchio”. Lo riferisce il segretario nazionale Cnpp Maurizio Mezzatesta.
Le parole di Mezzatesta
“L’aggressione è avvenuta alla nona sezione, tristemente nota oramai per il primato di aggressioni che si sono registrate negli ultimi anni ai danni del personale di polizia penitenziaria. Sempre gli agenti nella stessa sezione hanno salvato un detenuto che ha tentato di togliersi la vita – continua il sindacalista – il Cnpp da tantissimo tempo chiede che la sezione in questione venga immediatamente chiusa, poiché serve innanzitutto una ristrutturazione totale, ed attualmente ospita detenuti con problematiche varie che creano continui eventi critici di ogni genere; dalle aggressioni al personale, alla devastazione delle stanze di pernottamento, all’autolesionismo, per passare alle risse tra detenuti. L’agente colpito violentemente al ginocchio, attualmente si trova in ospedale per le cure del caso, a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà con gli auguri di pronta guarigione”.
L’incendio nel carcere di Trapani
Nella casa circondariale di Trapani un detenuto di origine tunisina ha appiccato un incendio nella propria cella per protesta mettendo in pericolo se stesso, altri detenuti e gli agenti che operano nel reparto.
Si è evitato il peggio solo grazie al tempestivo intervento professionale del personale di polizia penitenziaria – dice il segretario provinciale del Sinappe Rocco Parrinello – che sono impegnati in turni massacranti e carichi di lavoro attualmente insostenibili. Abbiamo già denunciato agli organi regionali e centrali che, sempre lo stesso detenuto a distanza di qualche mese ha messo in atto altre proteste. E’ salito sul tetto del reparto e pretendeva la partenza immediata, qualche giorno ha messo a rischio la salute degli agenti. Sono necessari interventi tangibili e immediati, fermo restando la necessità ineludibile di riformare il sistema e la sicurezza. E’ necessario nei tempi più brevi di ridurre il sovraffollamento e potenziare la polizia penitenziaria”.
“Situazione allarmante”
La situazione delle carceri resta allarmante. “Nel 2024 sono 70 suicidi fra i detenuti e 7 fra la polizia penitenziaria, 15mila ristretti oltre i posti disponibili, 18mila unità mancanti alla polizia penitenziaria – aggiunge Parrinello – Secondo i dati riportati nelle schede trasparenza del Ministero aggiornate al 2024, manca il 16% delle unità previste in pianta organica. In totale il personale effettivamente presente è pari a 31.068, nello specifico della casa circondariale di Trapani ad oggi si trova carente di organico di almeno 50 unità. Il Sinappe chiede al Prap e Dap un nuovo scorrimento di graduatoria per ripristinare l’ordine e la sicurezza”.
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