A Palermo ripartono i lavori di pubblica utilità da parte dei detenuti nelle carceri palermitana. Una “Intesa da replicare in tutta la Sicilia”, dice il leader della Democrazia Cristiana Nuova, Totò Cuffaro.
“Il carcere – dice Cuffaro – deve essere rieducativo. L’idea di una pena utile, che non sia tempo sospeso, ma diventi attività a favore delle nostre comunità è ciò che il carcere dovrebbe prevedere. Plaudo al protocollo d’intesa fra Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Comune di Palermo per la ripresa delle attività di pubblica utilità nel capoluogo siciliano. Un’intesa che spero venga replicata negli istituti penitenziari siciliani”.
Nei giorni scorsi il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha sottoscritto un protocollo intitolato “Mi riscatto per Palermo” con il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che prevede l’impiego di un gruppo di detenuti in lavori socialmente utili, in particolare nell’ambito della cura del verde urbano. Alla cerimonia, che si è tenuta nella sala Onu del teatro Massimo, hanno preso parte il capo del Dap Carlo Renoldi e il direttore dei detenuti e del trattamento Gianfranco Di Gesù. L’accordo quadro prevede l’impiego di 50 detenuti del carcere Ucciardone in attività di decoro urbano della città.
L’identificazione dei detenuti impegnati e la tipologia dei lavori che verranno loro assegnati sarà decisa dal Dap. “Certamente dipenderà dalla vocazione personale ma si tratterà di opere di salvaguardia del verde e di miglioramento e protezione dei luoghi della città”, ha aggiunto il sindaco.
Antonella Tirrito, assessore al Comune di Palermo, protezione Civile, Innovazione ha spiegato “I detenuti verranno impiegati all’interno del Comune di Palermo. E’ un modo per metterli al servizio della comunità e dargli maggiore dignità e poter dare questa possibilità alla nostra città. Entro l’anno verranno già inseriti all’interno di alcune società e servizi. Si occuperanno di lavori di pubblica utilità”.