Il 18 settembre si terrà a Palermo, presso la Sala Mattarella di Palazzo dei Normanni, dalle 9.30, il Convegno organizzato dalla Uilca “+ Sud”. Il Segretario Generale Uilca Massimo Masi ha spesso ripetuto come nella visione di banca e di Paese della sua Organizzazione sia necessario investire per la ripresa dell’Italia.
Il Convegno si aprirà con i saluti del Presidente dell’ARS. Seguirà una relazione a cura del Responsabile Centro Studio Uilca “Orietta Guerra” Roberto Telatin. Si susseguiranno gli interventi del Vicepresidente e Assessore per l’Economia della Regione Sicilia Gaetano Armao, del Segretario Generale UIL Sicilia Claudio Barone, del Responsabile Area Sud Intesa Sanpaolo Pierluigi Monceri, del Regional Manager Sicilia UniCredit Salvatore Malandrino, del Direttore Territoriale Centro Sud Banco BPM Maurizio Di Maio, del Presidente Banca Sicana Giuseppe Di Forti.
Sarà trasmesso un videomessaggio del Direttore Generale Abi Giovanni Sabatini e interverranno i rappresentanti dei partiti politici. Parteciperà il Segretario Generale UIL Carmelo Barbagallo e le conclusioni saranno affidate al Segretario Generale UILCA Massimo Masi.
Tanti i temi che si toccheranno e le domande a cui si cercherà di dare una risposta, per fornire soluzioni concrete.
“Abbandonare la clientela, i lavoratori e certe zone del Paese, soprattutto al Sud, equivale a consegnare la gestione dei risparmi degli onesti cittadini alla malavita, con il rischio di aumentare l’usura già̀ oggi persistente, oltre ad aumentare l’insoddisfazione e il disagio della clientela”, queste le parole di Masi a pochi giorni dal nastro di partenza.
E ancora: “Il Governo nazionale e i presidenti delle regioni meridionali dovrebbero preoccuparsi dei territori del Sud e dei processi di desertificazione bancaria. Come Uilca abbiamo affermato più volte che esistono problemi morali, economici e di sicurezza sociale ogni qualvolta un Paese rimane senza uno sportello bancario e postale e improvvisamente, non solo al Sud, si aprono finanziarie con tutti i problemi che ne conseguono. Serve un intervento del Governo, nonostante la presenza di un Fondo per l’occupazione che ha consentito l’assunzione di circa 21mila giovani, anche al Sud. C’è ancora molto da fare, visto che in Sicilia la disoccupazione giovanile supera il 60%. Inoltre vogliamo chiedere alle banche di portare lavorazioni qualificanti nelle zone del meridione, evitando un’ ulteriore penalizzazione sulla professionalità̀ degli addetti”.
Una sfida per la Segreteria Nazionale Uilca che vuole partire proprio dalla Sicilia. Si sono persi circa 2.300 posti di lavoro (esattamente 2.308), con la chiusura di 291 sportelli negli ultimi sei anni, oltre alla chiusura di una decina di filiali di banche di credito cooperativo. In molti comuni dell’Isola non esiste più̀ uno sportello bancario. Per questo la Uilca continua a sollevare la questione meridionale e chiede di aprire un confronto con il governo regionale e con le altre parti sociali.