Deputati siciliani evasori, la storia è sempre la stessa, in parte è vera ma in parte è ‘drogata’ dalle esigenze di critica politica. In Sicilia i deputati regionali non pagano le tasse. 77 su 90 sono indebitati con il fisco ed anche i Presidenti della Regione hanno problemi analoghi. Il plurale è d’obbligo perché la vicenda non riguarda solo il Presidente in carica ma anche i suoi predecessori più recenti.
Non si tratta di una novità ma la vicenda dei deputati siciliani evasori viene rilanciata oggi da ‘La Verità’ il nuovo giornale italiano firmato da Maurizio Belpietro. Uscito in edicola per la prima volta lo scorso 20 settembre, non si è dovuto aspettare molto perché attaccasse la Sicilia. Così sul numero 6 ecco arrivare il pezzo a firma addirittura Mario Giordano.
“Nell’isola – scrive nel sommario del pezzo centrale La Verità – è prassi non chiedere il pagamento delle cartelle esattoriali agli eletti al parlamento nazionale o regionale”.
Si perchè il debito con il fisco non è una prerogativa dei deputati dell’Ars ma riguarda i deputati eletti in Sicilia a qualsiasi assemblea, ancor di più Camera e Senato. insomma deputati siciliani evasori a tutti i livelli.
La vicenda è sempre la stessa, quella che poco meno di un anno fa infiammò la politica siciliana. A lanciarla fu Antonio Fiumefreddo, l’avvocato politico nominato alla guida di Riscossione Sicilia e poi rimosso che tentò (riuscendoci) di restare in sella attaccando il mondo della politica proprio sulle cartelle esattoriali non pagate. Attaccò Parlamento, società partecipate pubbliche regionali e non, Enti locali, sindaci e chiunque avesse un briciolo di potere.
Di molte di quelle cartelle si scoprì, poi, essere stata già richiesta la rateizzazione, essere stato avviato il pagamento, essere state contestate davanti a un giudice o una commissione tributaria e così via. Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, a nome del Parlamento, lo querelò per diffamazione di corpo politico, causa che risulta pendente.
Fiumefreddo fu licenziato e poi rimesso al suo posto con maggiori poteri dal Presidente della Regione e infine lanciò iniziative pubbliche con i grillini.
Nulla di nuovo, dunque? Giordano e Belpietro aggiungono qualcosa “A distanza di nove mesi dalle promesse di saldare i conti con il fisco – scrive ancora il nuovo giornale – il numero dei morosi è addirittura aumentato”.
Nell’articolo Giordano sostiene che se a gennaio i deputati debitori con il fisco erano 60 ora sono aumentati a 77, 17 in più. Che i debiti denunciati nove mesi fa sono ancora tutti la impagati e poi snocciola dati che può aver ottenuto solo dallo stesso Fiumefreddo o dagli uffici di Riscossione Sicilia
L’ente di Riscossione siciliano dovrebbe incassare 5 miliardi e mezzo di tasse l’anno, ne incasserebbe solo l’8%, circa 500 milioni.
Giornale nuovo, vizi vecchi: Sicilia terra di tutti i mali. Ma una fondo di verità c’è anche se probabilmente non riguarda questo caso viste le tante cartelle che sono ‘legittimamente’ pendenti per effetto di rateizzazioni e ricorsi. L’abitudine di non chiedere ai ‘potenti’ di pagare i loro debito nell’Isola c’è sempre stata e un esempio viene dalle somme derivanti dalle sentenze di danno erariale pronunciate dalla Corte dei Conti. Spetta alla Regione, poi, promuovere le azioni per incassare quelle somme ma oltre l’80% non viene mai richiesto attendendo che scadano i termini per promuovere i pignoramenti
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