Tutto fermo dal 10 maggio scorso ma, all’improvviso, nell’ultimo venerdì d’agosto con gli occhi degli italiani ancora impastati di sole e sabbia, piove, improvvisa, la nomina del nuovo commissario per la depurazione delle acque. Un settore delicato visto che ogni anno le infrazioni europee costano alla Sicilia quasi 30 milioni di euro e prima della nascita della struttura commissariale questo importo rasentava i 60 milioni.
Tre politici al posto di un tecnico
Fabio Fatuzzo è stato scelto a Roma e il suo incarico verrà formalizzato con Decreto del Presidente del Consiglio, che ufficializzerà la nomina decisa dal ministro degli Affari Europei Raffaele Fitto, di concerto con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto.
Oltre a Fatuzzo, presidente di Sidra SpA ed ex parlamentare, la Struttura chiamata a realizzare gli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane negli agglomerati idrici oggetto di infrazione comunitaria si compone anche di due nuovi subcommissari: Antonino Daffina e Salvatore Cordaro. Quest’ultimo, più noto in Sicilia come Toto, è stato assessore regionale al territorio e Ambiente della giunta Musumeci. Dopo una lunga militanza centrista, oggi si ritrova nelle fila di Fratelli d’Italia.
Ma se il ministro Gilberto Pichetto augura “buon lavoro al Commissario Fatuzzo e alla nuova Struttura, che svolge un’attività tecnico – amministrativa estremamente delicata” tanti sono i dubbi sulla scelta. Non tanto sulle persone ma sui tempi.
“Il nostro Paese – aggiunge Pichetto nella sua dichiarazione – paga oggi sanzioni all’Europa per le sue inadempienze in campo fognario e depurativo: un costo innanzitutto ambientale, che impatta sulla vita e sull’economia di tanti territori, prevalentemente dislocati in Sicilia, Calabria e Campania.
Le infrazioni che costano alla Sicilia quasi 30 milioni l’anno
In realtà le multe, durante l’attività del precedente commissario, sono state quasi dimezzate. Ma continuano ad essere salate. Le infrazioni che continuano ad esistere costano circa 80mila euro al giorno alla Sicilia, 2 milioni e 400 mila euro al mese, quasi 29 milioni l’anno.
Quattro anni fa le violazioni erano circa il doppio e la multa sfiorava i 60 milioni di euro l’anno. Ma non si tratta solo di una questione economica. Ogni infrazione comporta inquinamento. Si tratta, infatti, di depuratori che non funzionano, che sono inefficienti o insufficienti o addirittura che non esistono con la conseguenza che i reflui vengono scaricati a mare. Per lo più da zone industriali ma non soltanto. Ci sono anche aree di civile abitazione.
Schifani: “Grande stupore”
“Ho appreso che il Governo nazionale ha recentemente nominato il commissario della depurazione e due suoi vice. Il mio grande stupore consiste nel fatto che si è passati dal professore Maurizio Giugni, ordinario di ingegneria idraulica, e quindi dotato di altissima competenza e preparazione sul delicatissimo settore che vede la Sicilia particolarmente coinvolta, ad un ex parlamentare che, nel pieno rispetto della sua prestigiosa carriera, non presenta alcuna preparazione specifica” dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che prende le distanze da quanto stabilito a Roma.
Non piace al Presidente della Regione neanche l’ex assessore regionale “Lo stesso dicasi per uno dei due vice commissari il quale, già assessore nella Giunta Musumeci e poi non più ricandidato, si presenta come ex politico dotato di breve conoscenza della materia acquisita nel volgere del suo ruolo istituzionale. Per non parlare del secondo vice commissario, politico calabrese del tutto ignaro della materia, ma vicino alla politica di quella regione”.
Il Presidente della Regione fa comprendere di essere preoccupato “L’incarico della gestione della depurazione presuppone grandi professionalità specifiche ed indipendenti, in quanto abbraccia anche episodi di gestione finanziaria delicati e tempestivi. Mi auguro che il governo nazionale rifletta attentamente su queste scelte”.
Perplessa anche la Lega
Anche la Lega siciliana si dice perplessa e lo fa con una nota ufficiale: “Apprendiamo con perplessità della nomina da parte del ministro degli Affari Europei, di concerto con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del nuovo Commissario straordinario unico per la depurazione delle acque e dei due suoi vice. Si tratta di un incarico che richiede una particolare competenza tecnica, posto che la struttura svolge un’attività tecnico – amministrativa estremamente delicata. Visto il grande impatto per il sud del Paese, e per la Sicilia in particolare, auspichiamo che il governo nazionale possa rivedere tale decisione dei ministri competenti, nella prospettiva di garantire una gestione ottimale della depurazione delle acque, un bene essenziale per la salubrità del territorio e della salute pubblica”.
in particolare il senatore siciliano della Lega Nino Germanà invita a riflettere “Abbiamo appreso oggi con stupore della nomina del Commissario unico per la depurazione e di due vice, effettuata dalla presidenza del Consiglio il 7 agosto, in sostituzione di quelli già nominati con il primo DPCM del 2 giugno. Al netto di ogni valutazione sulle competenze e sui nomi ci stupisce che il sub-procedimento di ritiro di un atto di nomina per approfondimenti possa comportare un ritardo di due mesi per poi sfociare nella sostituzione di due professionisti con due ex parlamentari.
Come Lega, avendo a cuore il tema, auspichiamo una riflessione e siamo convinti che la Presidenza del Consiglio e i ministri competenti sapranno trovare presto la soluzione più utile alla Sicilia ed ai Siciliani, evitando ulteriori strascichi” scrive in una nota.
Noi Moderati al fianco di Schifani
Anche Massimo Dell’Utri coordinatore regionale di Noi Moderati si stringe alla posizione del Presidente della regione “Con riferimento alla nomina di Fabio Fatuzzo a Commissario straordinario unico per la depurazione, Noi Moderati si riconosce pienamente nel giudizio e nelle forti perplessità manifestate dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Per quanto riguarda quanto dichiarato da Marco Forzese, nostro coordinatore provinciale a Catania, sottolineo che si tratta di una sua personale opinione che nulla ha a che vedere con la linea del partito di Noi Moderati”.
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