La Consulta degli Ordini degli Ingegneri plaude al piano di interventi siciliani del Commissario Straordinario Unico per la Depurazione per superare le procedure di infrazione emesse dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia per l’inosservanza della direttiva 91/271/CEE del 1991, che prevede interventi su reti di drenaggio urbano e impianti di depurazione, opere strategiche per la salvaguardia ambientale.
Attualmente sono in corso di attuazione nell’isola 63 interventi su 49 agglomerati per un carico generato di circa 3,4 milioni di abitanti equivalenti, il cui costo complessivo è di circa 1,8 miliardi di euro. In particolare, sono previsti rilevanti interventi per gli schemi fognari e depurativi di Palermo, Catania, Messina, Agrigento, Misterbianco e Acireale.
I contenuti del piano sono stati illustrati da Maurizio Giugni e Riccardo Costanza, rispettivamente Commissario straordinario per la Depurazione e Sub Commissario delegato per la Sicilia nominati dal Governo nazionale lo scorso 11 maggio, intervenuti all’assemblea annuale della Consulta regionale degli Ordini degli Ingegneri presieduta da Elvira Restivo.
Ai lavori – svoltisi a distanza nel rispetto delle norme anti-Covid19 e ai quali hanno partecipato i Consigli dei nove Ordini provinciali – sono intervenuti anche Armando Zambrano (Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri) e diversi componenti del CNI.
Il Commissario per la Depurazione sta predisponendo una piattaforma telematica per la gestione dell’albo fornitori, che comprenderà lavori e servizi: la sua pubblicazione è prevista per gennaio 2021, con una specifica sezione riguardante i prestatori dei servizi di ingegneria (progettazione, direzione lavori, collaudi, verifiche).
«Gli investimenti programmati – afferma il Commissario Giugni – dovranno consentire all’isola di colmare l’attuale gap infrastrutturale nel settore fognario/depurativo. Puntiamo molto sul contributo competente degli ingegneri siciliani – aggiunge Giugni – che vedranno aprirsi nuove opportunità di lavoro, anche in relazione agli interventi previsti dalle ulteriori procedure di infrazioni in corso, della cui gestione la Struttura Commissariale ha acquisito la responsabilità».
«La spendibilità di questi fondi cospicui ha una valenza ambientale e rappresenta una grande opportunità economica per il nostro territorio – dice la presidente Elvira Restivo -. Ottimizzando il processo di depurazione, infatti, la Sicilia sarà in regola con le direttive Ue in materia ambientale. Il piano di investimenti predisposto dalla struttura commissariale, inoltre, consentirà a migliaia di ingegneri, professionisti e imprese di riavviare numerose progettualità, interrotte a seguito della flessione causata dai disastrosi effetti della pandemia».
Nel corso della sua relazione, inoltre, la presidente Restivo ha annunciato la nascita del Dipartimento dell’Ingegneria dell’Informazione: si tratta di un organismo interno alla Consulta che – in sinergia con gli Ordini territoriali – punta ad affermarsi come riferimento istituzionale per le scelte mirate alle nuove frontiere dell’ICT, nonché ad essere il collettore tecnologico per la professione degli ingegneri. Alla prima riunione di avvio del nuovo Dipartimento era presente Roberto Orvieto, consigliere nazionale del CNI e delegato per l’ingegneria dell’Informazione.
Durante l’assemblea la presidente Restivo ha ribadito la volontà di proseguire il dialogo con le istituzioni per rafforzare il valore di una professione in costante evoluzione. Nel difficile anno dell’emergenza pandemica la Consulta, oltre a presentare al Governo Musumeci diverse proposte per affrontare la crisi economica e rilanciare le attività dei liberi professionisti, hanno continuato a dimostrarsi affidabili interlocutori delle istituzioni regionali, esprimendo pareri alle Commissione dell’Ars nella fase di definizione di leggi e partecipando ai tavoli tecnici organizzati dai Dipartimenti degli assessorati.