La mancata depurazione delle acque reflue che giungono al depuratore di Acqua dei Corsari innescherebbe per i cittadini il diritto al rimborso della quota per la depurazione pagata con la bolletta dell’acqua. Ne sono convinti i deputati regionali Giampiero Trizzino e Salvatore Siragusa. Così il M5S torna all’attacco e chiede la convocazione all’Ars dei vertici dell’Amap e del sindaco Leoluca Orlando sulla questione.
“La prima audizione che avevamo chiesto – sostengono i due cinquestelle – è saltata per un impegno precedentemente assunto dal sindaco e perché i vertici dell’Amap hanno rinviato un’ eventuale partecipazione a una data successiva al 23 luglio, cioè dopo l’udienza in tribunale relativa all’impugnativa da parte della municipalizzata del provvedimento di nomina del commissario al servizio depurazione. Abbiamo abbozzato, aspettando quella data, anche se onestamente non condividevamo: la commissione non è un’aula di tribunale, volevamo solo qualche dato in più, oltre ai dati di cui siamo in possesso. Ci sarebbe piaciuto, ad esempio, sapere dalla viva voce dei vertici Amap se, come sembra acclarato dalle indagini in corso, non veniva effettuata la depurazione dei reflui diretti all’impianto di Acqua dei Corsari, da quanto tempo ciò avveniva e quanti utenti sono collegati al depuratore sotto accusa”.
Intanto Trizzino e Siragusa hanno chiesto alla presidente della commissione Ambiente dell’Ars, Giusy Savarino, di fissare l’audizione per la prossima settimana. “Siamo certi – dicono – che la presidente accoglierà la nostra richiesta, visto che ha già palesato la sua grande sensibilità verso questo problema. Speriamo che Amap e sindaco non declinino nuovamente l’invito. Noi comunque andremo avanti per la nostra strada. Siamo convinti che ci siano grandissimi margini per fare scattare i rimborsi per la cittadinanza, ripercorrendo una strada già battuta con successo dal M5S Caltanissetta, che proprio per la mancata depurazione dei reflui fece restituire agli utenti da Caltaqua qualcosa come un milione e mezzo di euro”.