Una delegazione di Italia Viva composta dal presidente dei senatori Davide Faraone, dal consigliere comunale Paolo Caracausi e dalla componente dell’esecutivo cittadino Luisa La Colla, ha incontrato il subcommissario per la depurazione delle acque in Sicilia, Riccardo Costanzo, per sollecitare all’assessore regionale al Territorio e Ambiente Toto Cordaro sulla questione dei depuratori.
“C’è una inchiesta della magistratura sul mal funzionamento del depuratore di Acqua dei Corsari – si legge in una nota di Italia Viva – ci sono le prove choc degli inquirenti che hanno fotografato lo sversamento nel mare di Palermo di fanghi e residui delle acque reflue. C’è la procura che ha chiesto e ottenuto il commissariamento dell’Amap sul versante dei depuratori da lei gestiti”.
E continuano: “Vanno accelerate le procedure per il potenziamento e l’adeguamento del depuratore finito sotto i riflettori della magistratura. Abbiamo oggi sollecitato l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro che ci ha rassicurato. Si adopererà affinché il dipartimento ambiente proceda immediatamente al rilascio dell’autorizzazione ambientale. E al Comune, infine, chiediamo di nominare una buona volta il Rup per i lavori del collettore fognario della cala”.
Tra le pieghe dell’incresciosa vicenda Amap e dello sversamento in mare di tonnellate di fanghi di depurazione si potrebbe nascondere anche qualcosa di buono, almeno per i cittadini palermitani: il rimborso della quota pagata per diversi anni nella bolletta dell’acqua per la depurazione dei reflui.
Questa richiesta sarebbe legittimata dal fatto che, in base all’inchiesta in corso, per anni la depurazione potrebbe non essere avvenuta. E’ questo perlomeno quanto afferma il deputato del M5S all’Ars Giampiero Trizzino, responsabile nazionale delle politiche ambientali dl M5S, che sta cercando di ripetere quanto anni fa il M5S riuscì a fare a Caltanissetta: far rimborsare a tanti cittadini il canone di depurazione pagato a Caltaqua per un servizio non effettuato.