La Sicilia ribadisce ancora una volta il proprio “no” ai depositi dei rifiuti radioattivi sul proprio suolo. E lo fa in modo ufficiale. L’assessore regionale al Territorio e ambiente Toto Cordaro alle 10.30 di domani, mercoledì 30 giugno, nella Sala Alessi di Palazzo Orleans, sottoscriverà una relazione di esperti che dimostra la incompatibilità dei 4 siti siciliani, ritenuti, invece, idonei dal governo nazionale per ospitare il deposito unico dei rifiuti radioattivi.
Le quattro relazioni, una volta firmate, verranno inviate alla Sogin, società che per conto della presidenza del Consiglio dei Ministri si è occupata di elaborare la Cnapi, ovvero la Carta Nazionale Aree Potenzialmente Idonee.
All’incontro parteciperanno il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, il sindaco di Petralia Sottana Leonardo Iuri Neglia, quello di Castellana Sicula, Francesco Calderaro, il sindaco di Butera Filippo Balbo e il commissario straordinario di Calatafimi Segesta, Francesco Fragale.
Il 3 luglio scadranno i termini della consultazione pubblica che dovrà valutare tecnicamente le controdeduzioni sulla idoneità – a cui la Regione Siciliana si oppone – dei siti individuati da Roma.
A fine maggio è stata depositata una relazione di di 153 pagine, per ogni sito, che illustrano i criteri per l’esclusione. In sintesi ecco le motivazioni:
Sull’adeguata distanza dai centri abitati: “Sembra possa dedursi che la fascia di rispetto dei piccoli o grandi centri abitati corrisponda alla zona di possibile espansione del centro urbanizzato in un arco temporale secolare. Tuttavia, ciò è in contrasto con la necessità di garantire un’adeguata distanza dai centri abitati volta ad evitare, ripetiamo, possibili interferenze”.
Sulle aree caratterizzate da rischio e/o pericolosità geomorfologica e/o idraulica: “Appare evidente che tali dissesti, non considerati nelle valutazioni preliminari svolte nella CNAPI, intervengono in modo significativo sulla definizione del criterio CE4 “Sono da escludere le aree caratterizzate da rischio e/o pericolosità geomorfologica e/o idraulica di qualsiasi grado e le fasce fluviali” seppur non interessando direttamente l’area del sito ma interessando l’unica viabilità di accesso ad esso”.
Sull’adeguata distanza dai centri abitati: “Nel caso del sito TP 9, che si trova ad appena 1 km dal centro abitato Sasi, potrebbe succedere che per via dell’espansione del centro urbano che non vi sarebbe alcuna soluzione di continuità con il perimetro del sito di deposito TP9”.
Sulla presenza di infrastrutture critiche rilevanti o strategiche: “L’ambito TP 11 è attraversato dall’acquedotto Montescuro Ovest, di strategica importanza per l’approvvigionamento idrico di acqua potabile”.
Inoltre molte amministrazioni locali hanno espresso la loro approvazione per l’atto di indirizzo della giunta regionale e la propria posizione di contrarietà allo stoccaggio dei rifiuti radioattivi con atti formali pervenuti all’assessorato regionale al Territorio e ambiente