La commissione parlamentare Antimafia presieduta da Nicola Morra ha ascoltato il maresciallo Paolo Conigliaro, alla guida della stazione di Capaci dal 2013 al 2018. Il Carabiniere aveva preparato un dossier che avrebbe portato il Comune in provincia di Palermo allo scioglimento ma venne demansionato, indagato e spogliato nudo nel corso di una perquisizione. È questo il racconto dello stesso Carabiniere davanti alla Commissione parlamentare antimafia. Il presidente Morra, al termine dell’audizione, “sarà acquisita l’intera documentazione che all’epoca non venne mai inviata alla Prefettura di Palermo”.
Nel corso delle indagini condotte dai Carabinieri, quando Conigliaro era alla guida della stazione di Capaci, vennero accertati diversi presunti illeciti. Fu accertato perfino l’inchino di una confraternita religiosa davanti casa di un boss locale. Come si legge su Il Fatto Quotidiano, il militare ricostruisce anche frequentazioni degli amministratori con soggetti mafiosi locali, il monopolio dei lavori di movimento terra per le concessioni edili rilasciate da quell’Ente, vicende investigative relative ai funzionari Comunali.
Durante la sua audizione Conigliaro ha ricostruito legami, interessi ed evidenze emerse dalle indagini sui colleghi. Un magistrato – tuttora in servizio a Palermo – gli avrebbe detto “vai via da Capaci perché ti ammazzano o te la faranno pagare professionalmente o tutte e due le cose, in ogni caso te la faranno pagare”. Conigliaro ha anche ricostruito l’affare di un centro commerciale che doveva sorgere in una zona artigianale. Il comune si sarebbe dovuto occupare del cambio di destinazione dell’area, da trasformare in zona commerciale. Quell’indagine venne archiviata il giorno successivo dalla richiesta avanzata dal pubblico ministero.
Tra gli episodi raccontati ci sono anche “le umiliazioni subite” il 17 settembre 2018, quando – in procinto di essere trasferito alla Dia – da indagato per diffamazione contro alcuni colleghi, venne interrogato, perquisito, denudato e “privato degli slip”. Adesso la Commissione parlamentare Antimafia vuole vederci chiaro e approfondirà ogni elemento utile a ricostruire i fatti denunciati dal Carabiniere.
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