- Covid19, gruppo di ragazzi palermitani positivi a variante delta
- Sono rimasti bloccati in Spagna, in isolamento in un albergo di Girona
- Sarebbero abbandonati a loro stessi, la madre di uno dei ragazzi è volata in Spagna per accudirli
- Potranno restare in albergo sino al 15 luglio, dopo dovranno cavarsela da soli
- I genitori dei ragazzi hanno contattato la Farnesina ma non avrebbero ricevuto alcuna risposta
La variante delta del Covid19, quella che adesso fa più paura, è particolarmente diffusa in Spagna, dove allo stato attuale ci sono circa 10 mila contagi al giorno.
E’ stata proprio la variante delta a rovinare la vacanza di un gruppo di giovani amici palermitani, di età compresa tra i 18 ed i 20 anni che hanno scoperto, proprio nel paese straniero, di essere positivi al Covid19.
Palermitani bloccati in Spagna
I ragazzi si erano concessi qualche giorno di vacanza a Lloret de Mar, ma quando sono arrivati all’aeroporto di Barcellona per ritornare a Palermo sono stati sottoposti a tampone, ed è emersa la loro positività.
Nel gruppo di amici, erano tutti vaccinati con la prima dose di siero, tranne un ragazzo perché negli ultimi 6 mesi aveva avuto un problema polmonare e quindi gli era stato consigliato di rinviare il vaccino.
Adesso si trovano in isolamento al terzo piano di un albergo di Girona, dedicato alle persone infettate dal Covid19.
Il problema è rappresentato dal fatto che, per lo stato spagnolo, dal giorno 16 luglio dovranno lasciare l’albergo e trovare una soluzione da soli ma non potranno fare rientro in Italia. I genitori dei ragazzi hanno contattato la Farnesina ma non avrebbero al momento ricevuto alcuna risposta.
La madre di uno dei ragazzi è volata in Spagna
La madre di uno dei sette ragazzi bloccati in Spagna è volata verso il paese straniero e al momento si sta prendendo cura di loro perché nell’albergo i ragazzi sarebbero abbandonati a loro stessi.
E’ da precisare che non tutti i ragazzi sono positivi al virus. Due infatti non lo sono, ma hanno comunque trascorso la vacanza insieme agli amici, condividendo stanze d’albergo e uscite nei locali.
Tuttavia sono riusciti a rientrare, anche se nessuno all’aeroporto avrebbe controllato la loro documentazione.
La madre di uno dei ragazzi contagiati che è andata in Spagna, sta accudendo il gruppetto e ha dovuto anche comprare saturimetri, termometri e tachipirina.
Tra i ragazzi, inoltre, c’è chi ha finito i soldi e non sa cosa fare. Come detto, in albergo potranno rimanere, come previsto dai protocolli spagnoli, solo fino al 15 luglio.
Come rientrare a Palermo?
I genitori sperano adesso che la Farnesina intervenga. Di certo, per rientrare a Palermo, non potranno prendere un volo, perché si tratterebbe di mettere a rischio altre persone.
I genitori dei ragazzi stanno pensando di andarli a prendere con un furgone.
Variante delta molto diffusa anche in Sicilia
Comincia a destare una certa preoccupazione in Sicilia il contagio da covid19 legato alla variante delta. Sulla base dei nuovi dati elaborati dall’Iss (istituto superiore di sanità) e provenienti dall’anagrafe nazionale vaccini e dalla sorveglianza integrata, la Sicilia risulta fra le regioni con il maggior incremento di casi: se ne registrano 201, superati soltanto da Lombardia (230) e Calabria (226). Come riporta il Giornale di Sicilia di ieri di contagiati nell’isola ne sono stati individuati altri 10, tutti giovanissimi rientrati dalla Spagna e trovati positivi all’accertamento effettuato al loro rientro all’aeroporto di Punta Raisi.
La circolazione in aumento in tutta Italia
La circolazione della variante Delta è in aumento in Italia e oltre al tracciamento dei casi e al completamento dei cicli vaccinali è necessario rispettare le misure necessarie per evitare un aumento della circolazione virale. Lo si legge nella bozza di monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute sull’andamento dei contagi da coronavirus in Italia, ora all’esame della cabina di Regia. Il vaccino contro il Covid-19, se si sono completate le due dosi previste, è efficace circa all’80% nel proteggere dall’infezione e fino al 100% nel proteggere dagli effetti più gravi della malattia, per tutte le fasce di età. L’età mediana dei nuovi casi di Covid in Italia è 31 anni, ricoverati 52, 63 anni per la terapia intensiva e 78 l’età mediana della mortalità. “I vaccini di cui disponiamo sono estremamente efficaci nel prevenire le forme gravi della malattia, se viene completato il ciclo vaccinale, mentre hanno una buona efficacia nella prevenzione delle infezioni”, ha evidenziato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro.
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