Contrastare la povertà educativa dei minori tra i 5 e i 10 anni a rischio di dispersione scolastica o con bisogni educativi speciali o con disturbi specifici dell’apprendimento. Da questo intento nasce il progetto della Samot dal titolo “Deliveryou” che vede tra i partner anche il Comune di Palermo.

Progetto iniziato a maggio 2023

Il progetto, iniziato a maggio del 2023, si pone in perfetta continuità con l’esperienza maturata nello stesso ambito attraverso iniziative realizzate nel territorio siciliano da parte della Samot e si rivolge in particolare alla periferia a sud della città di Palermo e ai quartieri Passo di Rigano, Uditore, Borgo Nuovo, Cep e Cruillas.

Dal domicilio al reinserimento sociale per i minori a rischio di povertà educativa: il tratto distintivo del progetto risiede negli interventi educativi domiciliari affiancati a quelli sociali e relazionali attraverso lo sport ed eventi. Al progetto collaborano attivamente l’Associazione sportiva dilettantistica Kalta tennis club, la Fondazione laboratorio per le politiche sociali Labos e il Parco Uditore Cooperativa Sociale.

Catalano, “Creata un’ottima sinergia e buon lavoro di squadra”

“Si è creata un’ottima sinergia e un buon lavoro di squadra, dove il continuo monitoraggio e confronto ha permesso di strutturare l’attività al meglio e per il bene in primis dei bambini – commenta il responsabile Gaetano Catalano della Samot – . Le attività sono proseguite sino alla prima settimana di agosto e riprenderanno a settembre: intensificheremo le attività di gruppo e gli eventi sino alla conclusione del progetto che avverrà a maggio del 2025”.

Sono stati 125 i bambini coinvolti, trenta eventi nel primo anno

Sono stati 125 i bambini coinvolti in questo primo anno, individuati tra quelli in condizione di vulnerabilità, a rischio di marginalità ed esclusione, a rischio di dispersione scolastica, anche includendo i casi di bisogni educativi speciali e di disturbi specifici dell’apprendimento.

Trenta gli operatori impegnati nelle attività educative domiciliari alle quali si sono affiancate attività laboratoriali, ludico-ricreative, sportive e di pet-therapy svolte presso le sedi degli enti partner. Cinque gli eventi programmati e realizzati, ovvero in occasione del Natale, della Pasqua, del Carnevale, dell’ingresso della primavera e della Giornata del Sollievo.

“Siamo partiti dall’intervento educativo domiciliare – spiega Catalano – , caratterizzato da attività di sostegno all’apprendimento e ludico-motorie, per dare nuove sicurezze ai bambini attraverso il confort dei propri spazi abitativi, per arrivare poi a vivere l’esterno con maggiore fiducia”.

Progetto vuole essere risposta innovativa al problema

Il progetto vuole essere una risposta innovativa ai problemi complessi posti dal fenomeno della povertà educativa in Sicilia, sperimentando un modello di intervento incentrato sulla domiciliarità: “Si è puntato alla costruzione di servizi ed iniziative di massima prossimità rivolte ai minori target e alle loro famiglie, capaci di raggiungere anche le situazioni più marginali e di garantire continuità al progetto educativo”, spiega Catalano.

In questo contesto, fondamentale è stato anche il rafforzamento degli adulti del processo educativo (genitori, insegnanti, operatori, allenatori), agendo sulle loro competenze tramite percorsi formativi.

“Un proposito arduo ma con risultati concretamente positivi grazie alla squadra di lavoro che si è formata: tutte le realtà partner si sono unite attorno alla motivazione di ripensare il modello di contrasto alla povertà educativa agendo col prioritario obiettivo di intercettare le diverse situazioni problematiche e di organizzare una risposta su misura, che parta dal domicilio ed accompagni al reinserimento sociale”.  Un team di esperti e in diversi settori che ha messo in campo le proprie competenze e i propri spazi: dall’assistenza domiciliare che caratterizza la Samot alle attività sportive dell’associazione sportiva dilettantistica Kalta tennis, dagli spazi all’aperto del Parco Uditore Società cooperativa alle competenze in valutazione e monitoraggio di servizi educativi e di interventi per minori della Fondazione laboratorio per le politiche sociali Labos.

A cosa serve il progetto

Il progetto permette a tutti i coinvolti l’acquisizione e lo sviluppo di competenze cognitive e metacognitive, come il linguaggio, la cognizione numerica, la percezione, la concentrazione, l’attenzione, la memoria, e contestualmente lo sviluppo di competenze non cognitive, come la flessibilità mentale, la comunicazione, la creatività, la motivazione, l’empatia, il controllo emotivo, ed altro.

Attività fondamentale che verrà messa in atto da settembre sarà quella dell’osservazione partecipante, “utile – conclude Catalano – a rilevare i bisogni e a verificare l’andamento, la rispondenza agli obiettivi previsti, l’efficacia rispetto ai problemi di partenza, l’impatto specifico dell’intervento domiciliare come strumento di contrasto alla povertà educativa”.

 

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