Sviluppare un modello di sicurezza partecipata, attraverso la sinergia tra istituzioni e cittadini: questo l’obiettivo con cui nasce il coordinamento civico “Residenti per più legalità e sicurezza”. In occasione della seduta speciale tra il Consiglio della prima circoscrizione di Palermo e la delegazione della Polizia di Stato guidata da Riccardo Tommasino (portavoce del questore di Palermo), si è discusso circa la creazione di condizioni favorevoli al miglioramento della qualità di vita del distretto.
La sicurezza del centro storico è tema centrale dell’incontro, chiuso con l’intenzione di inoltrare nei prossimi giorni un esposto alla questura con le firme di 200 residenti del quartiere Vucciria supportato anche dal coordinamento “Residenti per più sicurezza e legalità. Da anni i cittadini chiedono una presenza massiccia delle forze dell’ordine, presenza tangibile che negli ultimi mesi ha portato delle migliorie in termini di benessere e condizioni di vita adeguate. Gli episodi di spaccio, prostituzione e disordine sociale registrati sul territorio, hanno fortemente compromesso la qualità della vita dei residenti, motivo quindi, di interlocuzione tra cittadini e istituzioni.
“Sapere che ci sono volanti che perlustrano il territorio di riferimento fa dormire più tranquilli i residenti – ha detto Antonio Nicolao, vicepresidente della prima circoscrizione di Palermo – sono più per la presenza fisica che per le installazioni delle telecamere – continua – prossima settimana accompagnerò un gruppo di residenti della Vucciria che hanno raccolto 200 firme e le depositerò direttamente al Questore”.
I cittadini si pongono come parte integrante alla soluzione del problema della criminalità. A tal proposito, nei prossimi giorni, il comitato civico “Caracciolo” presenterà un esposto al Questore che evidenzia il malessere e i disagi che vivono quotidianamente. L’impegno è quello di creare una macchina coordinata tra istituzioni e comunità affinché venga scoraggiato il fenomeno criminale sul territorio.
Dalle risse all’uso di sostanze di stupefacenti, alla prostituzione al consumo di rapporti sessuali all’interno di vetture parcheggiate. Si moltiplicano le segnalazioni che vanno a costituire quello che i residenti hanno definito: ” Un quadro vergognoso e ripugnante”.
Lo scorso luglio una rissa ha portato al decesso di Moataz Derbeli, un ventunenne tunisino vittima di un’aggressione avvenuta in via Maqueda. Il parcheggio dello Stato Civile è meta notturna di criminalità locale creando quindi condizioni di insicurezza ai residenti. Poi ancora, la denuncia dei rappresentanti di Intesa universitaria rispetto alle aggressioni subìte dagli studenti nei luoghi di aggregazione notturna.
“Nonostante le innumerevoli segnalazioni non veniamo ascoltati e la situazione peggiora giorno dopo giorno – ha dichiarato Giovanni Milisenda, Consigliere di amministrazione dell’Ersu Palermo – è inaccettabile che gli studenti universitari non abbiano la possibilità di vivere al sicuro la propria vita universitaria”.