Stanchi di ritrovarsi ormai in un posto invivibile, hanno deciso di protestare, appendendo striscioni alquanto eloquenti ai propri balconi. Sono i residenti di piazza Magione, e delle vie limitrofe, a Palermo.
“Piazza Magione, da piazza cartolina a piazza Latrina”, “Male collettivo”, “Piazza Magione fuori controllo” è quanto hanno scritto i residenti assai esasperati dalla movida selvaggia e dalla mancanza assoluta di rispetto delle più elementari regole del vivere civile.
Gli abitanti della zona hanno deciso di costituire il Comitato Piazza Magione. A spiegare i motivi della decisione è Vittorio Pupella, uno dei membri del Comitato, “sorto – dice – come protesta, per chiedere aiuto alle istituzioni di questa città, per riportare la legalità a piazza Magione. Da due mesi – aggiunge Pupella – viviamo in un incubo quotidiano. Dalle 17 del pomeriggio e fino alle 3 0 4 del mattino, ci sono schiamazzi, assembramenti, gente che urina sui muri. I locali poi, in barba alle regole, rimangono aperti sino alle 6 del mattino, vendendo alcolici a qualsiasi ora e senza distinzione di età. Ci sono anche venditori abusivi con i carrettini, che fanno quello che vogliono”.
Pupella continua: “Polizia e carabinieri arrivano ma possono fare ben poco. Noi abbiamo presentato diversi esposti e denunce, chiamiamo continuamente le forze dell’ordine, ma tutto ciò non è servito a molto. Chiediamo una presenza massiccia e seria delle istituzioni e delle forze dell’ordine che dia dignità a questa piazza, a noi residenti, e che ci garantisca la legalità e il rispetto delle regole che tutti i palermitani civili dovrebbero seguire. Nonostante la zona rossa prima e quella arancione dopo, il divieto di assembramenti e il coprifuoco, qui ci sono stati persino festeggiamenti con fuochi d’artificio, falò e musica a tutto volume sino alle 3 del mattino”.
Poi Pupella fa una denuncia precisa: “Abbiamo chiamato la polizia municipale, che è arrivata all’1.30, e sono state multate le nostre auto, nonostante ci sia un cartello di divieto di sosta attivo dalle 8 alle 18. Ebbene, noi siamo stati multati per le auto parcheggiate, mentre i titolari dei locali che erano aperti, non sono stati multati, eppure i locali non sono invisibili. Se fai le multe devi farle a tutti. Questa cosa ci ha dato molto fastidio”.
A far parte del Comitato anche Giovanni Quattrocchi, davvero esasperato, che racconta un episodio preciso.
“Ieri sera – dice – tornando a casa nel rispetto del coprifuoco, con mia moglie, ci siamo accorti che era in corso una aggressione in via della Vetriera. Abbiamo chiamato la polizia, che è arrivata con i suoi tempi, perché evidentemente aveva altri interventi, e si è scatenata una rissa violentissima in via della Vetriera, reiterata rispetto a quello che era accaduto prima. Una situazione insostenibile. Siamo costretti da settimane a fare i turni al balcone per evitare che le persone urinino, che defechino per strada, per evitare che ci sia un totale mancato rispetto delle regole di tutta la piazza e del quieto vivere. E’ diventata una situazione insopportabile soprattutto per i residenti. Non riusciamo più a capire per quale ragione non si può vivere una piazza come questa, di una importanza veramente storica e culturale, senza il rispetto delle più comuni regole”.
E ancora: “Ormai è una piazza latrina, non c’è il rispetto di nulla. C’è gente che defeca nelle aiuole e sposta i cassonetti della spazzatura. Io me la prendo con chi non rispetta le regole, e non consente un quieto vivere normale. Io non posso evitare di scendere con i bambini la domenica mattina perché la piazza è uno schifo. Noi siamo contenti che la piazza venga ripopolata, però tutti devono rispettare le regole. Siamo fuori controllo. Alle 4 del mattino vengono qui a fare i rally di moto in una piazza importante come questa. Non riusciamo più a stare qui, e tutto il circondario è fatto di persone che hanno voluto ripopolare il centro storico e riviverlo. Siamo contenti che la piazza venga vissuta, però bisogna rispettare le regole. Non è normale che alle sei e mezza del mattino i pub siano ancora aperti. E’ insostenibile. Non possiamo far scendere i bambini a giocare al parco giochi perché è pieno di bottiglie di vetro. Il sabato e la domenica è pieno di spazzatura. E’ insostenibile. Ci ritroviamo in una condizione paradossale in cui chiediamo supporto alle forze dell’ordine e stentano. Non c’è un presidio continuo. Il presidio che fanno non è sufficiente.
Ogni volta che ci lamentiamo con chi non rispetta le regole ‘arrivano’ le bottiglie di vetro lanciate sui balconi e le pozzanghere di urina davanti ai portoni. Da questa piazza partono un sacco di vicoli. E ci sono macchine parcheggiate ovunque. Se dovessi avere un malore una autoambulanza non potrebbe mai arrivare a casa mia”.