Diede del «pagliaccio» ad un concittadino in Consiglio comunale, ma non lese il suo onore e la sua reputazione.
Rigettata la richiesta di risarcimento danni presentata contro il sindaco Tommaso Ciaccio.
A pronunciarsi, come scrive il Giornale di Sicilia, è stato il Giudice di Pace di Corleone a cui si era rivolto Roberto Mirandola, assistito dall’avvocato Giuseppe Nobile.
Per il giudice Giovanna Cannizzaro la richiesta «è infondata nel merito e non va accolta». Ad assistere il sindaco c’erano gli avvocati Laura Sanfratello e Simona Catalano. Un procedente procedimento in sede penale era già stato archiviato perché il reato di ingiuria è depenalizzato.
Ma anche in sede civile non è andata meglio a Mirandola, che dovrà pagare oltre 1500 euro di spese processuali. Il giudice ha rigettato anche la richiesta di risarcimento di 5 mila euro per danno di immagine presentata dal sindaco e dal Comune. Il danno non è stato provato né, vista la cifra richiesta, può essere liquidato dal Giudice di Pace.
I fatti risalgono al 16 giugno del 2015: nell’atto di citazione Mirandola riferì di essere stato insultato dal sindaco con l’espressione «pagliaccio», accompagnata da una «pernacchia». Il tutto durante un’accesa seduta consiliare.