“Sulla misura Decontribuzione Sud stiamo assistendo a un teatrino di mistificazioni, imprecisioni e polemiche strumentali. Non è stato certamente il governo Meloni a interromperne il rinnovo, e anzi sta continuando a lavorare per garantire agli italiani strumenti analoghi”. Lo dichiara Carolina Varchi, deputato e Responsabile Politiche per il Mezzogiorno di Fratelli d’Italia, provando a frenare le polemiche scatenate nelle ultime ore sulla mancata proroga della Decontribuzione Sud.

La scadenza della misura

Il 30 giugno infatti scadrà la misura nota come “decontribuzione Sud”. Lo sgravio sui contributi costa 3,3 miliardi all’anno ma sparirà dalla lista dei benefici. Per le opposizioni si tratta di una scelta scellerata che viene solo minimamente compensata dai provvedimenti del decreto Coesione ma il governo ha spiegato che, invece, la misura straordinaria va autorizzata semestralmente da Bruxelles e quella del 30 giugno è una scadenza intermedia dell’autorizzazione comunitaria.

“Narrazioni ingannevoli”

“Lo ribadiamo per i distratti e per i critici in malafede: la misura Decontribuzione Sud – aggiunge Varchi – è stata decisa dall’Europa come strumento straordinario per affrontare prima la crisi dovuta alla pandemia, poi quella correlata alla guerra in Ucraina. Non a caso, anche i governi che ci hanno preceduto hanno potuto procedere solo attraverso proroghe di sei o dodici mesi, proprio come il governo Meloni. L’Europa adesso ha deciso che misure del genere debbano essere interrotte in tutti gli Stati. Il ministro Fitto sta tenendo aperto il dialogo con la Commissione per ottenere l’apertura a misure analoghe, che abbiano però una natura strutturale e quindi a lungo termine. Misure che, in buona parte, tra l’altro, sono già previste nel Decreto Coesione varato recentemente. Un invito quindi alle sinistre a non insistere con narrazioni che ingannano i cittadini, e un invito anche a qualche alleato: oltre a farsi assorbire dai ritmi della campagna elettorale, bisognerebbe trovare il tempo di fermarsi ad approfondire e a informarsi, per evitare esternazioni imprecise – conclude Varchi – che creano solo tensioni, fornendo assist insperati alle opposizioni”.

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