Si riduce il debito della Regione, si sbloccano le assunzioni e diminuisce la compartecipazione alla spesa sanitaria. Il tutto in una Regione che può già contare su un bilancio di previsione ed una finanziaria approvata senza ricorrere all’esercizio provvisorio. Il Presidente della Regione Renato Schifani illustra un anno o poco più di governo e racconta numeri ben auguranti a cominciare dall’aumento del 10% degli introiti

Schifani soddisfatto

La Sicilia si avvia verso una stagione di azzeramento del disavanzo, verso certezze dei tempi della spesa e riduzione della compartecipazione alla spesa sanitaria nazionale. Tutto grazie all’approvazione del bilancio di previsione senza ricorrere all’esercizio provvisorio ma anche grazie alla rimodulazione degli accordi Stato regione che sbloccano anche le assunzioni.

E’ soddisfatto il Presidente della Regione Renato Schifani nel presentare il rendiconto di un anno o poco più di governo della Regione. Lo fa partendo dai ringraziamenti a maggioranza e opposizione per la finanziaria ma parla anche dell’aumento delle entrate tributarie nel 2023

“Il 2023 si è chiuso con un  aumento degli introiti fiscali del 10% rispetto al 2022 grazie ad un maggiore gettito di Irpef ed altre tasse ordinarie, ma anche grazie al bollo auto”.

“Un aumento delle entrate pari a 1 miliardo e 300 milioni di euro. Con questo dato – ha affermato il presidente Schifani – nel rendiconto per il 2023 il disavanzo della Regione sarà ridotto di 1,8 miliardi di euro, e arriverà a quota 2,9 miliardi con un crollo notevole . Con questo trend azzereremo il disavanzo in tempi anteriori rispetto alla spalmatura decennale, questa è la nostra speranza. Tutto questo è frutto di un evento, c’è quanto meno un rilancio dell’economi grazie anche a una iniezione di liquidità”

Questo maggiore gettito è frutto di miglioramenti economici nel pil dell’isola ma anche della scelta relativa alla sanatoria sul bollo auto che è stata riproposta fino a giugno 2024. Fondi che permettono, in prospettiva, di ridurre di 1,8 miliardi il disavanzo e di spalmare i poco più di 2 miliardi restanti nei prossimi anni.

L’accordo Stato Regione

Ma c’è di più. Schifani si mostra orgoglioso del nuovo accordo con lo Stato “Viene ridotta la compartecipazione della Sicilia alla spesa sanitaria nazionale tornando poco sopra il 42% dopo essere arrivata fin oltre i 49%”. L’accordo, inoltre, sblocca il percorso per le assunzioni e nel 2024 la Sicilia si doterà di nuovo personale.

Le liste d’attesa in  sanità

In Sicilia le liste d’attesa, alla fine del 2023, sono state ridotte dell’88,2% per i ricoveri e del 92% per le prestazioni ambulatoriali; nella provincia di Trapani sono state azzerate. “E’ un miracolo? No – ha detto Schifani – Cerchiamo di lavorare al meglio, poi possiamo anche sbagliare, e se facciamo errori li facciamo in buona fede. Questo risultato sulle liste d’attesa lo abbiamo ottenuto perché abbiamo fatto un doppio accertamento sulla reale sussistenza dei richiedenti a essere visitati e ricoverati. In lista d’attesa c’era persone che aspettavano da due anni, mi sono chiesto se era concepibile e se permaneva la richiesta a distanza di tutto questo tempo da parte del richiedente. Grazie a queste verifiche è stato sfoltito quell’arretrato che stagnava e che danneggiava chi aveva il reale interesse a essere assisto. Al questo risultato, inoltre, hanno contribuito anche la sanità pubblica e quella privata”.

Le oltre mille e duecento nuove assunzioni

Nel complesso saranno 1252 i nuovi assunti nei prossimi tre anni. La Regione inquadrerà 1.252 persone nei prossimi tre anni, tra nuovi assunti, scorrimento di graduatorie e progressioni verticali. I primi 655 posti saranno assegnati quest’anno, 262 nel 2025 e 335 nel 2026.

Gli investimenti

Ci sono poi 40 milioni di euro che sono stati spesi per il dissesto idrogeologico evitando il disimpegno così come sono stati impegnati tanti fondi comunitari. La Commissione tecnica specialistica (Cts), guidata da Gaetano Armao, ha fornito 150 pareri in più rispetto alla precedente gestione; le istanze validate nel complesso prevedono investimenti in Sicilia per 19 miliardi di euro. “Il nostro auspicio – ha detto il presidente della Regione Renato Schifani incontrando la stampa – è che queste previsioni d’investimento possano consolidarsi quest’anno, per cui auspichiamo una crescita dell’occupazione e del Pil”.

Un lavoro che è iniziato ma che deve proseguire nei restanti 3 anni e mezzo di governo

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