Giornata campale per la politica siciliana in vista delle prossime elezioni regionali. Tra le 12 e le 16, tutte le compagini politiche che vorranno scendere in campo dovranno consegnare le liste dei candidati designati alla Corte d’Appello di Palermo.
Un obbligo dal quale non si esimerà Cateno De Luca, candidato alla presidenza della Regione con le liste di Sicilia Vera, Orgoglio Siculo e Sud Chiama Nord. L’ex sindaco di Messina ha annunciato la rosa dei candidati prescelta in una conferenza stampa tenuta questa mattina alle 10 in piazza Indipendenza, a Palermo.
Un’occasione nella quale l’esponente di Sicilia Vera ha annunciato la composizione del suo listino, ovvero la squadra di fedelissimi che lo affiancheranno all’Ars in caso di elezione. Un gruppo aperto da una donna, Giulia Polizzi, studentessa universitaria di economia aziendale.
Profilo seguito dal deputato regionale uscente nonchè sindaco di Santa Teresa di Riva Danilo Lo Giudice. Un’eccezione che conferma la regola interna al gruppo di Cateno De Luca. Ovvero quella di non mettere in campo candidati che abbiano avuto esperienze all’Ars nella legislatura che si sta andando a concludere.
Altra iron rule del candidato alla presidenza della Regione è quella di dare spazio ai sindaci e agli esponenti del territorio. In tal senso, si prospetta la presenza nel listino di un altro primo cittadino, ovvero Francesca Draia, sindaco di Valguarnera Caropepe.
Listino nel quale è presente anche il nome dell’ex Iena Ismaele La Vardera, portavoce di Sicilia Vera e fra i primi a sposare il progetto politico dello stesso Cateno De Luca. Profilo, quello del giornalista, a cui si aggiunge quello di Marzia Maniscalco, avvocato e nativa di Caltanissetta. Infine, a chiudere il gruppo di fedelissimi del candidato a presidente della Regione c’è Mirko Stefio, segretario nazionale del Movimento Siciliano d’Azione. A breve dovrebbero essere noti invece i candidati nelle varie province.
Su Palermo rispettiamo la presentazione delle tre liste forti. Stiamo lavorando per completare l’iter per presentare anche la quarta, ovvero Autonomia Siciliana. Messina parte con nove liste come da piano iniziale, così come Enna. Poi, sulle altre province, abbiamo quattro o anche cinque gruppi complessivi”.
Cateno De Luca passa poi ad analizzare il quadro politico, facendo una parantesi sulle coalizioni avversarie. “Il centrodestra non lo vedo molto unito. Al di là degli adempimenti formali, circolano tanti volantini che non hanno l’indicazione del presidente. Magari sono stati fortunato ad individuarne qualcuno, ma noto un certo imbarazzo a dire di essere candidati con Schifani. Alcuni contraddizioni sono sopite. Vedremo da domani in poi. Confido molto nel voto disgiunto, che nel centrodestra sarà una valanga in favore nostro”.
Discorso diverso per il fronte progressista, spaccato dopo il divorzio fra PD e M5S. “Nell’ambito del centrosinistra, ci sono tante interlocuzioni. Alcuni pezzi sono candidati con noi. La sindrome della partita persa è già scattata. Gli elettori non hanno gradito quello che è stato questo fidanzamento diventato anche un matrimonio fra PD e M5S, ma poi trasformatosi in un divorzio per interessi, soprattutto dei pentastellati, perchè il capolista in Sicilia doveva essere Conte. Quindi parto dal presupposto che c’è un mondo di centrosinistra stanco di questi giochi e che vedrà in me un interlocutore valido, quantomeno per la presidenza della Regione”.