Cateno De Luca presenta l’adesione al movimento Sicilia Vera dell’imprenditore Gianluca Calì. L’occasione è arrivata questa mattina durante una conferenza stampa convocata dal candidato alla presidenza della Regione al ritrovo Santoro di Palermo. La figura di Calì si inserirà all’interno delle liste del capoluogo siciliano. Un gruppo di candidati che sarà parzialmente presentato già nel prossimo evento previsto per il 30 aprile al teatro Golden di Palermo.
Calì si presenta: “Fermare emorragia di giovani”
E’ lo stesso imprenditore a spiegare la scelta di aderire al movimento di Cateno De Luca. Ciò dopo aver rifiutato l’ingresso all’interno del M5S. “In Sicilia non manca nulla: la storia, la cultura, il cibo, il mare, il paesaggio. Potremmo vivere di rendita con il turismo. Invece ci troviamo giornalmente a vedere decine di migliaia di giovani andar via dalla nostra terra. Questa emorragia di intelligenze deve finire. Ho scelto il percorso di Sicilia Vera anche per questo”.
L’imprenditore rappresenta un volto noto dell’antimafia. Proprietario di alcuni negozi di auto, Calì denunciò nel 2011 la richiesta di pizzo mossa da alcuni criminali operanti nell’area di Altavilla Milicia. “I mafiosi volevano che pagassi il pizzo. Non gli ho dato nulla, li ho denunciati e ho continuato il mio percorso. Denunciare è l’unica strada possibile per far crescere al meglio i nostri figli. I mafiosi dicono di me che sono lo sbirro numero uno. Felice di esserlo. I mafiosi temono le denunce. Devono essere loro ad avere paura di noi”.
De Luca: “Calì simbolo della Sicilia che non si piega alle mafie”
Una candidatura salutata dal fondatore di Sicilia Vera Cateno De Luca. Il candidato alla presidenza della Regione spiega la scelta di inserire Calì all’interno delle liste di Palermo. “Noi abbiamo avuto modo di conoscere tanti uomini e donne che rappresentano la Sicilia bella. Quella che ha reagito ai sopprusi e alle mafie. Gianluca Calì rappresenta per noi il simbolo di quella Sicilia che non si deve piegare alle mafie. Non solo quella delle bombe e delle lupare, ma anche a quelle politiche, giudiziarie e che si mettono in connessione per “ammazzare” chi fa l’impertinente come Cateno De Luca per esempio”.
Palermo e la Regione, un legame a doppio filo
Cateno De Luca entra poi nell’ambito politico, analizzando la situazione di caos che regna all’interno del centrodestra. Le amministrative incombono su Palermo. Una tornata elettorale che, l’ex sindaco di Messina, considera legata alla prossima verso Palazzo Orleans. “La strategia era quella di fare una sorta di primarie all’interno del centrodestra, utilizzando il primo turno. Una strategia degli utili idioti, perchè il rischio era quello di arrivare con le ossa rotte al ballottaggio con un candidato di centrosinistra o peggio ancora di non arrivarci”.
Piano che ha subito una netta virata, secondo De Luca, anche per la volontà del presidente uscente Nello Musumeci. “Pare che questa strategia sia cambiata e quindi, nel giro di qualche ora, si potrebbe puntare al candidato unico. Il problema lo si pone anche in ambito regionale. La questione di Palermo sta incidendo per quella che è la ricandidatura di Nello Musumeci. Una figura per cui siamo d’accordo – sottolinea ironicamente De Luca -. Noi lo vogliamo ricandidato a presidente della Regione”.
La Vardera: “A Sicilia vera servono storie come quella di Calì”
Calì è presidente dell’associazion “Racket, usura e vittime di mafia”. Fatto ricordato dal portavoce di Sicilia Vera Ismaele La Vardera, che saluta con piacere l’ingresso dell’imprenditore. “Noi vogliamo che Gianluca lavori al nostro fianco dando le sue idee da imprenditore. La scelta di candidare Calì, che ha avuto un avvicinamento con il M5S, rappresenta la trasversalità del nostro movimento. A noi importa mettere nelle nostre liste persone che hanno storie come la sua. La vera società civile di cui tanto si parla ma che, quando bisogna farla diventare protagonista, non si fa. Mentre la politica litiga al suo interno, fanno fatica ad approvare il bilancio, noi abbiamo già le idee chiare sugli uomini e le donne che devono rappresentarci”.
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