“Non si tratta di sanatoria. Questa norma ripristina la certezza del diritto assente in Sicilia da oltre 20 anni in tema di edilizia in ragione della mancata attuazione della legge regionale 326 del 2003″. Lo dice l’assessore regionale al Territorio, Toto Cordaro, relativamente all’approvazione all’Ars dell’articolo 20 sul riordino dell’edilizia. “Sanatoria è quando l’approvazione di una norma determina l’automatica regolarizzazione, nel caso dell’articolo 20 si tratta di vincoli relativi, e quindi il cittadino per poter sanare la sua situazione deve chiedere e ottenere il parere favorevole degli enti preposti al controllo, siano essi le Soprintendenze, il Corpo forestale, il Genio civile, ecc.. “.
La mancanza del governo precedente
L’assessore al Territorio polemizza con il precedente governo regionale, accusato di non aver fatto nulla in materia durante il suo periodo legislativo: «Il governo Musumeci, per legge, sta facendo quello che in maniera inappropriata ha fatto il governo Crocetta attraverso due circolari, prima dell’assessore e vicepresidente Mariella Lo Bello, e poi dell’assessore al Territorio pro tempore Maurizio Croce. Sono fiducioso sul fatto che la legge non verrà impugnata dal Consiglio dei Ministri, ma se ciò dovesse malauguratamente accadere finalmente “costringeremo” la Corte Costituzionale ad esprimersi attraverso principi di diritto definitivi sul punto».
Per l’opposizione è inaccettabile
“Inaccettabile oggi l’approvazione dell’articolo 20 relativo alla ‘compatibilità delle costruzioni realizzate in aree sottoposte a vincolo’. Quest’articolo prevede infatti un condono straordinario cioè l’estensione del condono edilizio del 2003 agli immobili che insistono sulle aree a vincolo relativo, ossia anche nelle aree con vincoli paesaggistici”, afferma Valentina Palmeri, deputata regionale di Attiva Sicilia e portavoce dei Verdi all’Ars. “Una riscrittura inammissibile presentata pochi minuti prima della discussione dell’articolo de quo dopo che la norma è stata oggetto di lunghe discussioni e approfondimenti in commissione. L’approvazione di questa sanatoria è un brutto segnale politico, in una Sicilia segnata dal problema dell’abusivismo”, conclude Palmeri.
Anche tra le opposizioni è polemica
“Il nostro emendamento che bocciava il condono edilizio non è passato per un solo voto, grazie anche ad alcuni nostri ex colleghi, ora di Attiva Sicilia – accusa il deputato regionale 5 Stelle Giampiero Trizzino, responsabile delle politiche ambientali del M5S Sicilia -. L’aggressione al paesaggio di questa norma, che estende gli effetti del terzo condono, di berlusconiana memoria, alle aree a vincolo relativo, per intenderci quelle tutelate dal paesaggio o quelle a rischio idrogeologico, è inaccettabile. Con questa norma il governo Musumeci, quello degli inceneritori, si conferma sempre di più nemico giurato dell’ambiente. Attendiamo il voto finale dell’aula, nella speranza che i deputati più avveduti capiscano il pericolo insito in questa norma”.
La replica di Attiva Sicilia
Alle accuse lanciate da Trizzino non si fa attendere la replica dei parlamentari di Attiva Sicilia: “Assistiamo ancora una volta alle solite mistificazioni per cui una legge che ha l’obiettivo da tutti condiviso di dettare regole contro ogni forma di abusivismo e che serve ad evitare assolute ingiustizie costruite sul vuoto normativo venga spacciata per una legge di sanatoria. Sono le classiche bugie tipiche di una certa politica incapace di assumersi responsabilità, o a farlo nel modo sbagliato, cosa che avvenne per ben due volte durante il governo Crocetta plaudito dal Pd, lontana dal vissuto quotidiano e dalle esigenze dei cittadini. Una politica che ha lasciato decisioni cruciali per la gestione del territorio nell’approssimazione giuridica per non dire nelle mani dei mammasantissima e del conseguenziale circuito di raccomandazioni che spesso tiene in piedi il rapporto tra amministratore e amministrato”, scrivono i parlamentari del gruppo. “Noi vogliamo regole, certe e inoppugnabili, vogliamo che chiunque abbia chiaro ciò che è possibile fare e ciò che è assolutamente vietato, vogliamo il ripristino di uno stato di diritto proprio in difesa e a tutela del nostro territorio, delle nostre coste, del nostro patrimonio storico e ambientale – prosegue il documento di Attiva Sicilia -. E nonostante gli anni trascorsi all’interno delle istituzioni ancora mi meraviglia l’ipocrisia che si palesa nelle posizioni espresse dal Pd e dai Cinquestelle, una falsa difesa di principi che cozzano contro la logica e contro gli interessi dei siciliani. Senza timore di smentita, parlare di legge di sanatoria oggi serve solo a trovare spazio nei titoli dei giornali e a tentare di mascherare un’inconcludenza politica e istituzionale che non si può giustificare. Entrino questi paladini della bugia a tutti i costi nelle stanze degli uffici comunali, di qualsiasi Comune della Sicilia, e vedano con i loro occhi tra quali paradossi giuridici tante volte i funzionari sono costretti a barcamenarsi, creando talvolta i presupposti per sperequazioni tra territori e vere e proprie ingiustizie. Noi a questo gioco non ci staremo mai e non ci fermeranno bugie e mistificazioni di ogni sorta”.
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