Non si ferma il fenomeno delle richieste di modulistica e informazioni per ottenere il reddito di cittadinanza. Anche questa mattina numeroi caf informano di essere stati contattati da cittadini che chiedono informazioni, altri che vogliono già addirittura i moduli da compilare e qualcuno che non accetta le spiegazioni fornite.
Ieri è successo in piazza Marina dove sono state un trentina le richieste fino a quando i responsabili del caf non hanno appeso un biglietto che recita “Qui non si fanno pratiche per il reddito di cittadinanza” (nella foto).
Questa mattina una quindicina di anziani si sono presentati a due Caf in zona via Montalbo. sembra si tratti, per lo più delle stesse persone che non avendo ottenuto i moduli richiesti a un patronato si sono rivolti al secondo che sorge nella zona. La risposta è stata, naturalmente, la stessa.
Richieste sono arrivate anche a numerosi altri caf ma quasi sempre da parte di anziani e nei quartieri periferici e popolari della città di Palermo. il fenomeno sta ancora in proporzioni gestibili. In media fra dieci e venti le richieste giornaliere ai caf interessati
“Non vogliamo lanciare allarmi – dice una dipendente di un Caf che preferisce restare anonima perchè non autorizzata dai suoi vertici a rilasciare interviste – desideriamo solo far sapere alla cittadinanza che è inutile chiedere informazioni adesso perchè non c’è ancora un governo insediato e dunque non ci può essere ne un provvedimento ne una comunicazione sul da farsi. Quando ci sarà saremo pronti a dare qualsiasi tipo di informazione”.
A far esplodere il fenomeno, secondo quanto raccontano le prsone che si presentano a chiedere infomazioni, sarebbe stata una fake news che gira sui social network. Qualcuno ha postato perfino un finto modulo di richiesta del reddito di cittadinanza su carta intestata Inps e con istruzioni precise. Bisognerebbe rivolgersi ai caf per ottenere certificazioni Isee e presnetare la domanda prima che la legge venga pubblicata perchè, secondo queste false notizie che circolano sui social, il raddito arebbe concesso in prima istanza solo a chi aveva già avanzato domanda precedentemente alla pubblicazione della legge.
Una notizia chiaramente falsa e costruita ad arte alla quale in moltissimi, per lo più anziani, hanno abboccato. Una vicenda simile si era registrata dopo l’annuncio del governo Renzi dell’intenzione di erogare le famose 80 euro. In quel caso il provvedimento fu assunto in busta paga ma nonostante ciò in un aprima fase ai Caf si recaro in tanti a chiederne l’erogazione.
Quale che sia la forma che il provvedimento assumerà bisognerà, innanzitutto, attendere la formazione di un governo, poi la fiducia, l’insediamento, i bilanci e, infine, la norma che introduca questo o altri regimi di assistenza sociale con i relativi termini di attuazione. Solo allora gli Enti che saranno incaricati potranno fornire qualsiasi tipo di spiegazione o modulistica attualmente inesistente come è normale che sia.