Due trentenni scansafatiche che parlano di musica e vita sono i protagonisti di The Aliens, di Annie Baker (nella traduzione italiana di Monica Capuani) per la regia di Silvio Peroni, in scena al Teatro Libero di Palermo da giovedì 5 a sabato 7 aprile alle 21.15 per il cartellone della 50esima stagione internazionale.
Una produzione Khora Teatro / Pierfrancesco Pisani – Roma che vedrà in scena Giovanni Arezzo, Francesco Russo e Giuseppe Pestillo.
Annie Baker, giovane autrice pluripremiata che nel 2014 ha vinto il premio Pulitzer, è considerata da molti uno dei più freschi e talentuosi drammaturghi di questo decennio: scrive di personaggi realistici che emergono in linee sottili e riflessive con uno stile a “ritmo lento”. In The Aliens sono l’illuminazione e il fumo di una sigaretta a fare l’atmosfera dietro i personaggi, seduti che guardano il nulla e strimpellano una chitarra, che invita all’introspezione, già filo conduttore della produzione di Baker ricca di pause e silenzi.
In The Aliens allora conosciamo Kj e Jasper, poco più, o poco meno, che trentenni. Passano la maggior parte del loro tempo nel retrobottega di un bar, seduti su panchine di plastica e stanno lì, la società non li stimola, ma non sembra che abbiano la sufficiente energia per interagire con essa. Un po’ come fanno con gli altri avventori del Bar: non interagiscono.
Rimangono seduti condividendo tra loro pensieri casuali. Parlano di musica, di filosofia, di Charles Bukowski per esempio. E come Bukowski pensano alla scrittura, all’alcol, alle donne. Kj scarabocchia idee per un libro e poi c’è la passione di entrambi per la musica. Cercano un nome per la Band e, tra le tante chiacchierate, non trovano di meglio che pensare di chiamarla proprio “The Aliens”. Non alieni ma alienati: non vengono da un altro mondo ma non stanno in questo, punto. Nel loro mondo, privato, entra poi Evan, un giovane garzone del Bar: timido, vergine al mondo e alle donne, con quell’aria naif tipica dell’angoscia adolescenziale. E così, i due, decidono di iniziarlo alla vita, non quella di tutti, la loro.
The Aliens è più uno studio sul carattere che un plot-driven racchiuso in un testo delicato dove nessuna parola è sprecata, pieno di meditazione e compassionevole. Un testo che parla di musica, di amicizia, di arte, di amore e di morte.