“Dopo mesi di attacchi e di scomposte invettive, finalmente il coordinamento regionale siciliano di Forza Italia ha capito che si doveva cambiare rotta cosi’ allineandosi alla chiara posizione indicata dal presidente Berlusconi sulla naturale alleanza di centrodestra, premiata ancora una volta nei giorni scorsi dagli italiani che votano con convinzione la coalizione unita”.
Cosi’ Giusi Bartolozzi, deputato di FI eletta in Sicilia sottolinea il ritorno verso l’alleanza con la Lega dell’area azzurra di Sicilia. “Potremmo dire che avevamo visto giusto e che altri erano fuori pista, ma ciò che conta e’ la raggiunta unita’ ed armonia del partito in Sicilia. Meglio tardi che mai. Questo non vuol dire omologazione alle posizioni della Lega. Maritain, grande filosofo cattolico, diceva che occorre distinguere per unire. Ecco con questo spirito unitario di coalizioni, ma fermi nelle idee, andiamo avanti e vinciamo” conclude.
Ad annunciare il riavvicinamento dopo una stagione di alleanze locali col Pd mai celate, anzi sponsorizzate dal commissario forzista Gianfranco Miccichè, era stato, ieri, il deputato Michele Mancuso (LEGGI QUI) ma a prescindere dalle dichiarazioni l’area di riavvicinamento si respirava già da qualche giorno.
A Bartolozzi risponde il deputato nazionale Nino Germanà “Leggo con piacere le parole della collega Giusi Bartolozzi che ha ritrovato argomenti concilianti e volti al bene del nostro partito” dice e poi aggiunge: “Io credo che il Coordinamento Siciliano di Forza Italia non ha mai messo in dubbio la naturale collocazione del partito nell’area del centro destra unito, ma ha sempre orgogliosamente rivendicato una grande storia ed una forte identità che non potrà mai essere svenduta al populismo del momento. Il 17per cento dei consensi raggiunto alle europee – conclude Germanà – ha dimostrato ancora una volta che l’intuito di Gianfranco Micciché è rimasto immutato dal 61 a 0 del 2001 ad oggi”.
Da capire, adesso, c’è se farà il grande passo ‘federativo’ Diventerà Bellissima che sabato discuterà proprio del suo stesso futuro in una dibattito molto atteso anche per comprenderne le conseguenze sul rimpasto di governo