La Corte d’Appello di Palermo ha accolto il ricorso presentato dal deputato regionale Dario Daidone che, a questo punto, rimane al proprio posto. La Corte d’Appello ha dunque confermato il seggio al parlamentare catanese, presidente della commissione Bilancio alla Regione.
Come si legge nella sentenza, “la prova della cessazione – il cui onore incombe certamente sul candidato alla carica elettiva astrattamente ineleggibile – può emergere, secondo le circostanze del caso concreto, non soltanto dagli elementi formali attestanti la cessazione dalla carica che inibisce l’eleggibilità, ma anche da altri elementi probatori che supportino e/o integrino un titolo formale insufficiente od incerto (ad esempio, dimissioni dalla carica non ancora accettate), dalla complessiva considerazione dei quali risulti comunque che tale cessazione si è effettivamente verificata”.
Per la Corte, quindi, le dimissioni di Dario Daidone giunte alla fine del luglio 2022 rientrano pienamente nei tempi stabiliti dalla legge.
Vasta decaduto
Cade il secondo deputato Ars che la legge salva ineleggibili voleva, appunto, salvare. Decade infatti Davide Maria Vasta, risultato eletto nella lista “De Luca Sindaco di Sicilia – Sud chiama Nord”. Salvatore Giuffrida – primo dei non eletti – con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Giovanni Verga ha chiesto al Tribunale di Palermo di accertare l’ineleggibilità del Vasta e di dichiararlo decaduto dalla carica di Deputato Regionale.
Il ricorso
In particolare, con il ricorso, gli avvocati Rubino, Impiduglia e Verga hanno sostenuto che Davide Maria Vasta non si era tempestivamente dimesso dalla carica di componente del Consiglio di amministrazione, con delega per la gestione del personale, di Cot società cooperativa anche oltre il termine di dieci giorni dalla data prevista per la convocazione dei comizi elettorali del 25 settembre 2022.
Il Tribunale di Palermo, secondo quanto ricostruito, aderendo alle tesi degli avvocati Rubino, Impiduglia e Verga ha rilevato che, la C.O.T. Società cooperativa ha intrattenuto rapporti contrattuali con soggetti pubblici, facenti parte dello Stato e della Regione e che, la cooperativa è stata destinataria di un’autorizzazione regionale per la produzione di pasti e piatti pronti, ed un’autorizzazione di natura igienico sanitaria per l’attività di produzione e commercializzazione di prodotti a base alimentare.
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