Dal 31 agosto Comune di Palermo e Asp di Palermo hanno sospeso il servizio di assistenza domiciliare Adi rivolto ad anziani e malati non autosufficienti.
Un servizio integrato che prevede l’erogazione coordinata e continuativa di prestazioni sanitarie (mediche, infermieristiche, riabilitative) e socio-assistenziali (cura della persona, fornitura dei pasti, cure domestiche) al domicilio da parte di diverse figure professionali fra loro coordinate.
Gli utenti che possono accedere alle cure domiciliari sono gli ammalati con patologie croniche e con gravi disabilità che necessitano di assistenza sanitaria e i pazienti oncologici nella fase terminale.
Senza allontanarsi dalla loro casa i pazienti possono così ricevere un’assistenza di tipo medico- infermieristico- fisioterapico finalizzata a favorire il recupero o a stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita quotidiana.
Il servizio è stato interrotto da sei mesi e ancora non è ripartito. Circa 600 assistiti e altrettante famiglie sono state lasciate senza servizio da un giorno all’altro. A
ncora oggi le pratiche per fare ripartire il servizio devono essere valutate dalla commissione congiunta tra Asp di Palermo e Comune. Così da circa sei mesi l’assistenza pesa sulle famiglie sia economicamente che anche dal punto di vista pratico con notevoli disagi.
Paradossalmente è stato attivato il servizio Sad che prevede un’assistenza di poche ore e non quella che invece interessa le famiglie che hanno a casa malati molto gravi.
In questi mesi sono stati risparmiati tanti soldi pubblici dello Stato. Già perchè i fondi impegnati in questo servizio sono del Ministero.
“Il servizio Sad – scrive su Facebook l’assessore comunale Agense Ciulla – è già ripartito e sono seguite 610 persone. L’adi è già partita per il distretto e già le prime 100 su 300 persone sono state chiamate ed hanno scelto la cooperativa che dovrà erogare il servizio.
Si sono elaborati 450 piani individuali attraverso le commissioni asp e comuni del distretto, i piani sono la condizione per poter erogare l’Adi così come prescritto dal finanziamento ministeriale”.
Peccato che il servizio Sad prevede poche ore per i pazienti. Mentre l’Adi è rivolto ai malati terminali po quelli molto gravi. Si è partiti dal servizio meno impegnativo per dare risposte alle persone ammalate che pesano interamente sulle famiglie.