Tanta determinazione e il sogno di studiare in Australia, due ingredienti che hanno consentito ad Alessandro Ganci, un sedicenne di Monreale, di vincere una borsa di studio per merito nell’ambito del progetto Itaca Inps, grazie al quale trascorrere un semestre extraeuropeo.
Alessandro, che frequenta il quarto anno del liceo Umberto I, è un ragazzo come tanti, ama divertirsi con gli amici e scherzare, ma è molto curioso e annovera fra le sue passioni l’inglese e lo studio delle lingue in generale. Per coronare il suo sogno si è impegnato con molta serietà, chiudendo l’anno scolastico con un’ottima media che gli ha consentito di staccare l’agognato biglietto per Sydney, da dove ha raggiunto il Camdem Haven High School, nel piccolo paese di Kew.
Partito i primi di agosto, resterà in Australia fino al 29 dicembre, ospite di una famiglia selezionata da apposita agenzia; al termine del semestre, tornerà fra i banchi dell’Umberto I reinserendosi nei programmi avviati nella sua classe. Uno sforzo non da poco per un adolescente che coniuga serietà e maturità con la sana “follia” del viaggiatore, maturata anche sui classici studiati a scuola.
Alessandro è l’unico italiano della scuola e del piccolo villaggio e nell’arco di qualche settimana è diventato ambasciatore della cultura e della cucina italiane. L’istituto attiva dei corsi d’Italiano e i docenti “approfittano” dello studente madrelingua per farsi supportare nelle lezioni; il giovane non tralascia mai i riferimenti alla ricchezza culinaria ed enogastronomica del suo paese, l’aspetto che più gli manca e verso cui ha catalizzato la passione dei suoi compagni.
Per certo ha portato una ventata d’Italia in quella landa di Australia a 350 chilometri di Sydney. I ragazzi italiani che fanno parte del progetto, incontrati durante il viaggio di andata, si sono dispersi a distanze siderali sul continente australiano. Il più vicino studia a 150 chilometri e Alessandro spera di incontrarlo al più presto.
Grazie a questa esperienza, che lo riempie di entusiasmo, sta sperimentando i tanti e variegati aspetti di una cultura molto lontana dalla sua. Ogni tanto lo coglie la nostalgia, ma soprattutto ha maturato una nuova prospettiva da cui guardare all’Italia, con più indulgenza verso le sue numerose debolezze e mancanze.
Certo rimane la meraviglia per le strutture e la cultura sportive australiane. Fra le materie che ha deciso di seguire c’è lo sport coaching, un corso per creare un team sportivo servendosi di nozioni anche di psicologia.
Alessandro segue un gruppo di bambini e li guida negli allenamenti. Una disciplina inserita nel curriculum scolastico che la dice lunga sul diverso ruolo attribuito allo sport come valore educativo nella scuola italiana e in quella australiana.
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