La Regione Siciliana deve gestire il settore rifiuti attraverso un nuovo piano e non semplicisticamente come ha fatto la giunta lo scorso mese di gennaio, adeguando il vecchio piano risalente al 2012. Ad affermarlo è la Commissione Europea che risponde in questo modo alle sollecitazioni dei deputati M5S al Parlamento Europeo, della Camera dei Deputati e dell’Ars rispettivamente Ignazio Corrao, Claudia Mannino e Giampiero Trizzino.
“Le dichiarazioni del governo Crocetta in tema di gestione dei rifiuti – dicono i portavoce M5S – sono state schizofreniche e contraddittorie: si è passati dall’esigenza di fare un piano nuovo alla revisione del vecchio piano scaduto nel 2012 con profonde modificazioni fino alla dichiarazione fallimentare di richiedere il commissariamento a Roma, emblema di un fallimento voluto. Da oltre un anno chiediamo che venga elaborato un nuovo piano regionale rifiuti secondo le procedure e i contenuti previsti dalla legge, che ponga al primo posto la concertazione con gli enti locali, le associazioni e i cittadini. Solo seguendo scrupolosamente le indicazioni che ci ha dato l’Europa si potrà pianificare una gestione virtuosa dei rifiuti intesi come risorsa, orientata alla tutela della salute delle persone e alla creazione di occupazione. Secondo le direttive europee l’incenerimento è solo l’ultima opzione, mentre è prioritario puntare sulla riduzione dei rifiuti, sul recupero dei materiali e sulla raccolta differenziata, questioni sulle quali Crocetta non ha mosso un dito, anzi ha solo rimpallato l’intera responsabilità sui Comuni e lasciato i disastri ambientali e sanitari ai cittadini”.
Ma oltre le sanzioni che la Regione Siciliana paga già a Bruxelles, a rischio sono adesso i finanziamenti europei della nuova programmazione.
“In tutto questo – aggiungono Corrao, Mannino e Trizzino – rischiamo che l’Europa, oltre a condannarci con pesanti sanzioni, non eroghi i finanziamenti 2014-2020 alla Regione, una cifra tra i 50 e i 70 milioni di euro che, se ben spesi, risulterebbero fondamentali per colmare i gap strutturali in tema di rifiuti. Noi abbiamo attivato sin da subito tutte le istituzioni di controllo possibili (Commissione Europea, Corte dei conti, Ministero, Commissione bicamerale, Autorità Anticorruzione, Procura di Palermo), speriamo che l’Assessorato si muova. La prova dei fatti passati ci dice che il commissariamento, cosa che il governo Crocetta continua a chiedere a gran voce, favorisce solo chi vuole lucrare sulla pelle dei cittadini, senza mai risolvere il problema dei rifiuti siciliani. Il nostro obiettivo – concludono i deputati – è che tutti soggetti coinvolti si mettano attorno ad un tavolo per fare una programmazione seria, noi saremo pronti a contribuire se si intraprendesse un percorso trasparente, innovativo e virtuoso”.