Più di 350 anni di carcere sono stati inflitti in abbreviato ai boss e ai loro gregari che tentarono di ricostituire la cupola mafiosa di Palermo. Oggi è stata emessa la sentenza di appello che con questo rito prevede lo sconto di un terzo della pena. In tutto sono 44 gli imputati condannati, 5 invece gli assolti. Ad avere emesso la sentenza i giudici della seconda sezione della corte d’appello presieduta da Giovanni Marino.
Calogero Lo Piccolo 27 anni; Settimo Mineo 21 anni; Giovanni Di Gregorio e Salvatore Sciarabba 14 anni; Filippo Annatelli, Francesco Caponetto e Giuseppe Serio 13 anni e 4 mesi; Filippo Salvatore Bisconti 13 anni; Gaetano Leto 12 anni e 8 mesi; Gaspare Rizzuto 12 anni e 4 mesi; Andrea Ferrante, Leandro Greco, Erasmo Lo Bello e Salvatore Pispicia 12 anni; Salvatore Troia e Massimo Mulè 11 anni e 4 mesi; Michele Rubino 10 anni e 8 mesi; Giovanni Salerno 10 anni e 6 mesi; Francesco Colletti 10 anni e 10 giorni; Fabio Vitale Messicati, Salvatore Sorrentino e Rubens D’Agostino 10 anni;
Domenico Nocilla 9 anni 8 mesi; Maurizio Crinò e Salvatore Mirino 9 anni e 4 mesi; Stefano Albanese, Filippo Cusimano e Giuseppe Costa 9 anni; Vincenzo Ganci, Michele Grasso e Giovanni Salvatore Migliore 8 anni e 8 mesi; Filippo Di Pisa e Giovanni Sirchia 8 anni; Carmelo Cacocciola, Marco La Rosa, Luigi Marino e Matteo Maniscalco 6 anni e 8 mesi; Giusto Francesco Mangiapane 6 anni; Giuseppe Bonanno 5 anni e 8 mesi; i pentiti Sergio Macaluso e Domenico Mammi 2 anni; Giovanna Comito un anno e 8 mesi; Salvatore Ferrante un anno.
Tra i volti noti in questa organizzazione che volevo ricostruire la cupola mafiosa sicuramente Massimo Mulè, arrestato nei giorni scorsi nell’operazione antimafia “Centro”. Nonostante in primo grado fosse stato assolto, aveva il sentore che in questo secondo grado non l’avrebbe fatta franca. Tanto che le intercettazioni misero in evidenza un suo progetto di fuga.
Cinque inoltre cinque gli assolti: Michele Madonia, che era stato condannato a 8 anni e 8 mesi, difeso dagli avvocati Filippo Gallina e Michele Giovinco; Giovanni Cancemi, aveva avuto 8 anni, era difeso da Tommaso De Lisi e Teresa Todaro; Giusto Sucato, per cui erano stati richiesti 11 anni, difeso dall’avvocato Domenico La Blasca; e Giacomo Alaimo, difeso dall’avvocato Jimmy D’Azzò; e infine Antonio Giovanni Maranto, che aveva avuto 2 anni. Gli imputati condannati dovranno risarcire le parti civili Centro Pio La Torre, Addiopizzo, Confcommercio Palermo, a Sos Impresa, Sicindustria. Si sono costituiti anche i Comuni, Villabate, Ficarazzi e Misilmeri, avvocati Ettore Barcellona e Francesco Cutraro.