Addentrandosi tra le vie del Capo, tra i suoi odori e i suoi colori, si respira la storia di Palermo. Presente e passato si mescolano creando un’atmosfera atemporale. Un luogo intriso di memoria, che dà lavoro a numerosi commercianti e dove, tuttavia, pregiudizi, paura e fatti di cronaca hanno contribuito a creare nel tempo qualche titubanza a varcare la soglia di Porta Carini.
E’ con l’obiettivo di riscoprire la bellezza dello storico mercato che è nato il progetto ‘Da Capo a Capo’, organizzato dal Teatro alla Guilla col sostegno del Comune di Palermo. L’iniziativa si svolgerà sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre e intende operare attraverso l’arte, la creatività e, soprattutto, il coinvolgimento e la partecipazione dei residenti e dei commercianti portavoce delle tradizioni più antiche della città.
“Volevamo dar vita a una manifestazione artistica in quest’area considerata potenzialmente pericolosa – spiega l’organizzatore Valerio Strati -. Abbiamo fatto numerose riunioni quest’inverno per cercare di creare un collegamento tra artigiani e associazioni col mondo dell’arte. Ciò che intendiamo fare è animare il quartiere e tutto l’asse del mercato, da Porta Carini alla Cattedrale, passando per piazza Beati Paoli e piazzetta Sant’Agata alla Guilla fino al Teatro alla Guilla, dove si terrà lo spettacolo conclusivo. Puntiamo a fare bene questa prima edizione con l’obiettivo di riproporla in futuro.”
Un’iniziativa nata sulla scia di ‘Ballarò Buskers’ e che risulta, dunque, strategica per lo sviluppo della città. “Le difficoltà organizzative sono legate prevalentemente a problemi di sicurezza – afferma l’assessore comunale alla Cultura Andrea Cusumano -, ma noi non ci facciamo scoraggiare, siamo ottimisti. Queste attività nascono dall’esigenza di tradurre in fatti concreti la valorizzazione e il riscatto delle tradizioni culturali. I mercati storici di Palermo in tal senso sono realtà che incarnano il nostro passato. Ma la cultura non è solo eredità, è un compito da svolgere quotidianamente. Non vogliamo attrarre solo turisti, ma tutti i palermitani. Ebbene, io abito a Ballarò – conclude entusiasta -, ma verrò anche a fare la spesa al Capo.”
Performance musicali e happening di danza contemporanea, percorsi narrativi storico-culturali, concerti e laboratori didattico-creativi rivolti a bambini e ragazzi che vedranno come protagonisti artisti locali di qualità. Un programma articolato, ricco di momenti di aggregazione e che intende raggiungere un pubblico eterogeneo, mettendo in luce un’area del centro oggi Patrimonio Unesco.
“Abbiamo il dovere di avere autostima ricordando che la più grande ricchezza che possediamo siamo noi stessi – spiega Leoluca Orlando – e che abbiamo il contesto, i monumenti e tutta la la tradizione necessaria. Punto di partenza della manifestazione è la consapevolezza del fatto che cultura ed economia camminano sempre insieme. Vi invito personalmente a venire e a gustare l’accoglienza di questo luogo simbolico della città. Cento di queste manifestazioni!” sorride il sindaco e mangia un ficodindia.