Grande successo di pubblico per la mostra che ha riunito a Palazzo Abatellis a Palermo i grandi capolavori di Antonello da Messina. In due mesi, l’esposizione ha visto la presenza di circa 28mila visitatori, quadruplicando di fatto gli ingressi al museo nello stesso periodo dell’anno scorso. Si è vista una tipologia di pubblico ampia, articolata e ben distribuita. Al turismo colto, da sempre tratto distintivo dei fruitori della Galleria palermitana, si è affiancato un pubblico solitamente meno propenso alle visite culturali. E ancora, le guide turistiche hanno partecipato con un interesse che solitamente veniva riservato ad altre strutture.
Un dato questo che conforta sia per il ritrovato interesse del pubblico verso eventi di questo tipo, sia per l’attivazione di un circuito lavorativo legato alle mostre che vive grazie a questi eventi. Grande attenzione anche dal mondo della scuola che, soprattutto nel mese di gennaio, ha partecipato con numerose scolaresche alle visite guidate. E la grande risonanza in campo nazionale e internazionale è attestata dai numerosi articoli pubblicati da prestigiose testate. Un successo decretato da un pubblico attento che ha voluto premiare lo sforzo organizzativo della Regione Siciliana e che ha permesso, in questo modo, di potere ammirare in un unico percorso espositivo dipinti che sono ormai nell’immaginario collettivo della rappresentazione della Sicilia del ‘400.
«Siamo convinti – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – che questo sia l’obiettivo sul quale puntare: fare dei nostri spazi museali poli di attrazione del turismo culturale. Bisogna intervenire sulle numerose strutture presenti nell’Isola per ammodernarle, valorizzarle con eventi e mostre di livello e promuoverle in Italia e all’estero. Il mio Governo sta lavorando proprio a questo».
Curata dal professor Gianfilippo Villa e con l’organizzazione di MondoMostre, lungo un percorso creato al piano nobile di Palazzo Abatellis – che di fatto è stato parte intergrante della mostra stessa – capolavori come l’Annunciata, il Ritratto d’uomo, il trittico con la Madonna col Bambino, San Giovanni Evangelista e San Benedetto, il Polittico di San Gregorio, il Ritratto di ignoto, la Crocifissione di Sibiu, l’Annunciazione, hanno riunito, se pur per breve tempo, la produzione più importante del maestro messinese. Una straordinaria rassegna dei capolavori del grande artista del rinascimento che abbraccia numerose influenze culturali rielaborate in una produzione originale e moderna.
«La grande affluenza di visitatori registrata in occasione della mostra di Antonello a Palermo – dichiara l’assessore dei Beni culturali Sebastiano Tusa – premia gli sforzi compiuti dalla Regione. Vedere le code di visitatori fuori dal museo ci fa capire che l’organizzazione di mostre di così ampio respiro ci portano nella giusta direzione. Finalmente anche per eventi culturali si registrano numeri importanti. E’ il segno che questo rinascimento culturale della nostra terra sta procedendo, anche se a piccoli passi, così come ci eravamo prefissi».
Dal 21 febbraio e fino al mese di giugno, la mostra si sposterà al Palazzo Reale di Milano dove, sull’onda della lettura proposta nell’esposizione di Palermo, Antonello da Messina riceverà il giusto tributo per una produzione pittorica unica. E il fatto che l’immagine guida della mostra milanese sarà proprio l’Annunciata proveniente da Palazzo Abatellis, conferma che la Sicilia è nell’immaginario collettivo, legata fortemente ad Antonello da Messina. Un’occasione per esportare l’identità siciliana in un percorso iniziato a Palermo e che si concluderà a Milano, nel segno dell’unità nazionale.