“Non dirò più una parola su quello che penso della situazione politica. Mi spiace che quanto ho detto, a mio parere un’ovvietà, sia stato causa di fraintendimenti, di incomprensioni, di inquietudini e di liti, dentro e fuori ai partiti”.
Così Totò Cuffaro interviene sulla querelle scoppiata in seguito alla sua intervista che ha fatto ‘implodere’ il pd siciliano. “Nei miei 5 anni in carcere – afferma Cuffaro – ho capito che l’ipocrisia non aiuta a vivere bene e in politica purtroppo c’è troppa ipocrisia. Resto convinto che la politica ‘buona’ sia quella vissuta fra la gente e per la gente, una politica legata a un’idea e ancorata a valori etici e morali, feconda e non sterile”.
“Sono convinto oggi più che mai – aggiunge Cuffaro – che il vero senso della politica si colga raggiungendo il cuore della gente e incontrandone l’umanità. Così ho dato significato al mio impegno politico e ho arricchito la mia vita. Non ci può essere politica senza passione”. Totò Cuffaro ribadisce con fermezza che da adesso in avanti, si asterrà dal parlare con i giornalisti di politica “per non diventare oggetto di strumentalizzazione delle ipocrisie della politica”. “Parteciperò da oggi in poi – conclude Cuffaro – soltanto della presentazione dei miei libri, per far conoscere la situazione drammatica delle carceri italiane e per migliorare le condizioni di vita dei detenuti”.
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