Ultimo giorno di campagna elettorale in Sicilia, in vista dell’election day del 25 settembre. Tutte le segreterie politiche sono pronte a giocarsi le ultime carte in vista del voto nazionale e regionale. Ragionamento che vale anche in casa Fratelli d’Italia, che ha scelto il cofondatore del partito Guido Crosetto, giunto a Palermo per incontrare alcuni rappresentanti delle categorie economiche siciliane e per chiudere la campagna elettorale in Sicilia.
Un tour in Sicilia partito proprio dal capoluogo siciliano, con una conferenza stampa tenuta questa mattina ai Giardini del Massimo. Tanti i temi affrontati soprattutto a sfondo economico: PNRR, burocrazia e il futuro del Ministero dello Sviluppo Economico, per il quale immagina una nomina di stampo meridionale.
Crosetto: “Caro energia ha messo in luce egoismo europeo”
Ad affiancare Guido Crosetto a Palermo c’erano il coordinatore cittadino Raoul Russo, il coordinatore regionale Giampiero Cannella, l’eurodeputato Giuseppe Milazzo e il vicesindaco di Palermo Carolina Varchi, moderatrice dell’incontro. Un confronto con i giornalisti che ha toccato vari punti. Fra questi quello del caro energia. Un’emergenza che, a parere di Guido Crosetto, sta mettendo in luce tutti i limiti di quella solidarietà europea, sempre meno unione e più mirati al benessere nazionale.
“L’emergenza dettata dal caro energia sta mettendo in luce un egoismo europeo che nemmeno io mi aspettavo. Ogni paese sta pensando a se stesso, anzi sta vedendo questa come un’opportunità per distruggere gli altri paesi che al momento non hanno una soluzione al problema. Il sistema economico italiano, che ha la seconda industria manifatturiera, rischia di essere quello più penalizzata se non si fanno gli stessi interventi di Francia e Germania. Perdiamo clienti a scapito delle loro aziende. Pensavamo di essere una famiglia. Ci siamo accorti che ognuno, nel momento del bisogno, che ogni paese pensa prima a sè che all’Europa. Cosa che ritengo peraltro normale”.
“Difendere made in Italya da marchi ‘italian sounding'”
Altro tema focale è quello relativo alla tutela delle eccellenze italiane, rappresentate dal brand “made in Italy“. Protezione del marchio che si scontra inevitabilmente con le importazioni a livello europeo e con la diffusione di marchi ‘italian sounding’ che, secondo quanto afferma Crosetto, generano un fatturato da oltre 100 miliardi.
“Noi abbiamo un vantaggio di cui non ci rendiamo conto. Siamo abituati ad essere italiani e il nome “Italia” non ci fa nessun effetto. Quando all’estero si associa il brand “made in Italy” ad un prodotto, legge tremila anni di storia. Dietro quel marchio c’è una capacità tutta italiana di costruzione, di innovazione, di bellezza e di tecnologia. E’ un marchio vincente, quello che al mondo ha più credito tra quelli nazionali. Il made in Svizzera, Francia o Germania non hanno lo stesso valore. Quel valore lo dobbiamo preservare. Quelli che copiano il marchio italiano fanno 100 miliardi di fatturato. Vorrei che questa cifra stesse in Italia“.
Burocrazia e fondi PNRR
Tra le priorità del futuro governo regionale e nazionale c’è quella di ridurre i tempi della burocrazia. Mossa necessaria ad investire e a rende proficui gli investimenti resi possibili dai fondi del PNRR. Una missione per la quale Crosetto auspica un cambio di mentalità all’interno della pubblica amministrazione. “Il tema è ribaltare l’onere della prova. Fino ad oggi abbiamo dato per scontati i tempi della burocrazia. I tempi sono dettati dalla realtà. Non si può impiegare 36 mesi per dare un parere quando la realtà ha bisogno che si dia in due. Sono i burocrati che devono adeguarsi alla necessità del Paese, altrimenti stanno lavorando contro. Ci vuole la realtà al potere, non la fantasia”.
“Io al MISE? No. Vedrei bene un uomo del Sud”
Battuta finale sul fronte politico. Un futuro nel quale Guido Crosetto non si immagina in ruoli di Governo, anche se non nasconde quella che è la sua visione, in particolare per il Ministero dello Sviluppo Economico. “Non mi vedo al MISE. Non mi sono candidato. Mi sono dimesso quattro anni fa dal Parlamento. Non ho intenzione di andare al Governo. Mi interessa aiuare questo paese ad uscire dalla crisi. Continuerò a scrivere i programmi per la Meloni e il Governo. Penso che quello sarebbe un ruolo che andrebbe dato ad un uomo del Sud. Lo darei ad un grande imprenditore d’impresa del Sud. Non mi fate far nomi, ne avrei anche qualcuno. Ciò per significare che la ripresa, anche industriale di questo Paese, deve ripartire dal Mezzogiorno”.
Sulle elezioni: “Voto disgiunto in Sicilia sarebbe suicidio”
Durante la conferenza stampa si è entrati all’interno del tema relativo alle elezioni politiche e regionali. A proposito di quest’ultimo, Guido Crosetto ha risposto sul possibile ricorso al voto disgiunto. Strumento che potrebbe aiutare i principali avversari di Renato Schifani. Fra questi figura l’ex sindaco di Messina Cateno De Luca, che ha più volte parlato di questa possibilità come una strategia concreta. Fatto su cui non è d’accordo Guido Crosetto, che ritiene una simile ipotesi “impensabile, sarebbe un suicidio politico. Il centrodestra ha interesse a vincere in Sicilia e alle nazionali”.
“È stata una campagna elettorale – ha proseguito il cofondatore di Fratelli d’Italia – incentrata sul passato per dire arriva il mostro e delegittimare Giorgia Meloni, non si è parlato di contenuti. La delegittimazione è anche fuori dai confini nazionali facendo un danno drammatico all’Italia anche perché Meloni sarà premier e la politica sarà riuscita a inquinare i pozzi”.
Battuta infine sugli arresti domiciliari, eseguiti nella giornata di ieri dalla squadra mobile di Catania, nei confronti di Barbara Mirabella, candidata alle Regionali proprio nelle liste del partito di Giorgia Meloni. “Io sono garantista, mi chiedo perché questo provvedimento di arresto non sia stato emesso tre mesi fa, o un mese fa ed è invece arrivato a pochi giorni dal voto. Quando accadono episodi con queste tempistiche rimane l’amaro in bocca, penso ad una giustizia staccata da alcune logiche”.
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