- Geraci Siculo entra a far parte dell’associazione nazionale Città del Santissimo Crocifisso
- La storia del Santissimo Crocifisso del comune madonita e la devozione dei geracesi
- La soddisfazione del primo cittadino che mira ad intensificare il turismo religioso
Una tradizione e una devozione ultracentenaria. Il comune madonita di Geraci Siculo, in provincia di Palermo, entra a far parte dell’associazione nazionale Città del Santissimo Crocifisso, che ha sede a Gravina di Puglia, in provincia di Bari. Si tratta del gruppo di comuni italiani, 43 in totale che rappresentano 9 regioni italiane, accomunati dalla loro fede per il Santissimo Crocifisso.
Il Santissimo Crocifisso di Geraci Siculo
E come ogni anno, il 3 maggio, nel borgo di Geraci si celebra la ricorrenza ormai secolare, venerando il Santissimo Crocifisso che risale agli inizi del ‘600, prima comunque del 1625 e che è custodito all’interno della chiesa di Santa Maria La Porta edificata alla fine del ‘400. Il Cristo, secondo la tradizione, è attribuibile ad uno scultore spagnoleggiante.
L’intensa devozione dei geracesi
La Festa del Santissimo Crocifisso a Geraci Siculo è un momento molto atteso. Il Borgo si popola anche di geracesi emigrati, che rientrano “a casa” solo per partecipare alla processione, un lungo corteo di fedeli che si snoda lungo le vie del paese. Intense le urla dei bambini, tutti a piedi scalzi, che implorano il Crocifisso con il loro “Pani e paradisu! Pietà! Misericordia Signuri”. Quello di Geraci, infatti, è un Dio a cui il popolo dei fedeli chiede il pane, ma anche il paradiso, la pietà e la misericordia. Il momento più commovente è quando il Crocifisso esce dal portone principale della Chiesa. L’intensa espressione del volto del Cristo tocca gli animi di tutti coloro che hanno la fortuna di osservarlo. La statua lignea è portata a spalla a turno dai fedeli che fanno a gara per portare la “Vara”.
Il turismo religioso
Per il sindaco di Geraci Luigi Iuppa, l’ingresso del Borgo nell’associazione nazionale “Città del Santissimo Crocifisso”, è molto importante: “Un modo per far crescere e consolidare ancora di più le nostre tradizioni – dice il primo cittadino – di mostrare a tutta Italia le nostre manifestazioni religiose e le bellezze artistiche e architettoniche delle nostre Chiese. Ormai è chiaro il nostro orientamento: stiamo puntando su un’offerta turistica integrata, che possa accontentare gli interessi di tutti, degli amanti della Natura, del turismo enogastronomico, ma anche di questo turismo religioso, in fortissima espansione in tutto il mondo. La nostra adesione all’associazione ci consentirà di entrare a far parte di un circuito nazionale che, siamo certi, porterà solo benefici al nostro borgo. La pandemia anche quest’anno ha fermato i festeggiamenti. Ma stiamo già pensando alle celebrazioni del 2022”.
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