- Il vicepresidente dell’Anci Sicilia accusa Musumeci di non aver dato un centesimo ai ristoratori
- In merito alla crisi della ristorazione, incontro oggi tra i sindaci del Siracusano e la Cna
- L’associazione ha messo sul tavolo un piano per il rilancio del settore
“Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla passarella del Presidente della Regione a Palazzolo Acreide, ma un centesimo però non l’ha saputo trasferire ai Comuni per sostenere le imprese, scaricando tutto sul Governo nazionale” . Lo ha detto Paolo Amenta, vicepresidente di AnciSicilia, al termine dell’incontro tra una delegazione della Cna e l’amministrazione comunale di Canicattini Bagni per discutere della crisi della ristorazione.
La vicenda dei ristoratori di Palazzolo
Amenta, che ricopre anche il ruolo di presidente del Consiglio comunale di Canicattini Bagni, ha fatto riferimento alla protesta dei ristoratori di Palazzolo Acreide, protagonisti dell’occupazione del Consiglio comunale, dove, nelle settimane scorse, si è recato proprio Musumeci per testimoniare la sua vicinanza ai commercianti. “E allora, due sono i livelli d’intervento: uno è quello sanitario, per cui – dice Amenta – ci auguriamo entro l’estate si possa uscire da questo dramma; l’altro è quello di programmare da adesso il futuro delle imprese e del territorio mettendosi insieme all’Amministrazione pubblica, magari costituendo Cooperative di Comunità per pensare alla ripartenza”.
Vertice tra i sindaci e la Cna
In merito alla crisi della ristorazione, in mattinata c’è stato un vertice tra i sindaci del Siracusano ed i dirigenti provinciali della Cna per discutere di come uscire dal tunnel. Gli incontri si sono tenuti in ogni Comune della provincia, allo scopo di evitare gli assembramenti, ma il tema e le richieste sono stati uguali per tutti. I primi cittadini saranno i portavoce dei ristoratori con i Governi, sia regionale che nazionale.
Le richieste della Cna alla Regione
Per la Cna è auspicabile un intervento della rete siciliana dei Consorzi fidi, “mentre per quanto riguarda l’approvvigionamento finanziario, occorre, secondo l’associazione, aumentare la dotazione finanziaria dello strumento del Fondo Sicilia per la ricettività e la ristorazione gestito da Irfis. Infine, per la Cna è necessaria l’attuazione di un piano straordinario di riposizionamento dell’offerta siciliana da programmare da subito in vista dell’auspicato scemare della crisi sanitaria”.
Il messaggio al Governo nazionale
Al Governo nazionale, l’associazione delle piccole e medie imprese chiede una “maggiore attenzione alle scadenze esattoriali, una mirata campagna vaccinale, misure di abbattimento del costo del lavoro, l’esenzione della tassazione per tutto il 2021, l’esenzione totale delle imposte locali, e sostegni a fondo perduto calcolati sulle perdite effetti ve dell’intera annualità 2020 su quella del 2019, con, ampliamento del plafond di credito dei 30.000 euro, garantito dallo Stato e una attenzione alle posizioni di indebitamento delle imprese prevedendo ulteriori moratorie”.
Gli orari dei ristoranti
“Da subito, però, essendo la Sicilia in zona “gialla”, la categoria chiede un prolungamento dell’orario per la ristorazione, dalle ore 18.00 con ingressi sino alle ore 21.00 con la chiusura entro le ore 22.00” spiegano dalla Cna.
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