La crisi idrica in Sicilia approda al Consiglio dei Ministri che oggi si riunisce a Palazzo Chigi a Roma per discutere la delicata situazione nell’isola.

Nel pomeriggio, la riunione è fissata alle 17.30. Vi parteciperà il presidente della Regione Renato Schifani. Una prerogativa che gli assegna lo Statuto Autonomistico è proprio quella di partecipare al CdM quando questi tratta argomenti che riguardano la Sicilia e di farlo con il rango di ministro.

Schifani, “Su di me responsabilità istituzionale”

“Oggi sento su di me la responsabilità istituzionale di rappresentare di persona al governo e al Consiglio dei ministri qual è la situazione che si prefigura riguardo la siccità in Sicilia. Una situazione assolutamente preoccupante alla quale non ho voluto dare toni allarmistici ma che sicuramente non può essere presa sottogamba”. Così il governatore dell’Isola a margine del congresso internazionale organizzato, a Palermo, dalla procura regionale della Corte dei Conti.

“Intervenire oggi per evitare danni durante estate”

“Occorre intervenire oggi per evitare danni irreparabili durante l’estate a causa dell’assenza delle piogge – ha aggiunto il governatore – Gli invasi ci sono ma vanno gestiti con molta oculatezza. Oggi presenterò la mia relazione e sono assolutamente certo che troverò ascolto da parte del governo che ha posto lo stato di calamità all’ordine del giorno e che quindi non vi è dubbio condivida questa decisione. Discuteremo sull’entità degli importi necessari per consentirci di attivare le prime iniziative finalizzate ad evitare estremi casi di siccità durante l’estate”.

Il piano d’emergenza che guarda al peggio

Intanto la Regione ha già avviato un piano di emergenza rispetto al quale sono circolate una serie di indiscrezioni. si parla di navi cisterna, dissalatori da campo, l’uso del genio militare a fianco del genio civile. Si tratta di prepararsi ad una crisi idrica che non è ancora veramente esplosa ma che si teme, in estate, possa essere davvero drammatica.

Ma si tratta di un piano estremo che guarda agli scenari peggiori in assoluto. Sulla relazione inviata a Roma il presidente della Regione si è già pronunciato nelle stanze di Palazzo considerando sproporzionata e per nulla adatta a contrastare gli effetti della siccità, la relazione allegata alla richiesta di stato di emergenza nazionale, inviata da Palazzo d’Orleans al governo Meloni.

Parola d’ordine, risparmiare acqua

Un vademecum su come risparmiare acqua in vista di un’estate che si preannuncia difficile, ma anche una serie di interventi in emergenza che vanno dalla richiesta dell’uso di dissalatori portatili fino all’impiego delle navi cisterna delle forze armate e degli strumenti da campo del genio militare.
Mentre le aziende acquedotto diminuiscono la pressione nella rete di distribuzione e idrica per risparmiare acqua fin da ora il governo regionale prepara le contromisure. Nella richiesta di emergenza e di riconoscimento di calamità naturale la regione chiede anche l’invio delle forze armate per poter usare dissalatori da campo del genio militare e navi cisterna della Marina per i rifornimenti.

Ad aprile piogge sotto la media in Sicilia

Anche ad aprile le piogge nell’isola sono state sotto la media.

“Il mese di aprile ha prolungato ulteriormente in Sicilia una ormai lunga serie di mesi con precipitazioni inferiori alla norma avviata lo scorso settembre 2023, che si configura sempre più come un’anomalia estrema rispetto al clima siciliano. Le speranze di un recupero significativo del pesante deficit accumulato durante l’autunno e l’inverno erano concentrate soprattutto per l’inizio del mese, quando apporti significativi di piogge avrebbero potuto salvare almeno parte della produzione cerealicola, che in alcune zone è andata invece del tutto perduta. La media regionale della precipitazione mensile è risultata pari a 23 mm circa, a fronte di un valore normale di 41 mm per il periodo 2003-2023”. Lo dicono i tecnici del servizio informativo agrometeorologico siciliano.

Dall’1 settembre scorso media piogge dimezzata

Dal 1 settembre 2023  le precipitazioni sono state complessivamente per la Sicilia solo la metà dei valori normali, ma vi sono aree della Sicilia orientale dove è caduto meno del 30% di quanto atteso in base al clima.

Ad un’analisi, pur non agevole, delle lunghe serie storiche, per l’area di Catania il periodo settembre-aprile, con 191,2 mm totalizzati in 8 mesi dalla stazione SIAS, appare essere stato in assoluto tra i più asciutti delle serie degli Annali Idrologici che partono dal 1916.

Anche applicando alla serie SIAS fattori di omogeneizzazione rispetto alle serie rilevate in passato nell’area urbana, oggi purtroppo non più acquisite, l’accumulo registrato quest’anno appare inferiore solo ai valori registrati dalla stazione Catania G.C.OO.MM. nel periodo 1968-69, dati peraltro di validità molto incerta.

Stop a fontane ornamentali e piscine

Nel frattempo l’ufficio per l’emergenza chiede ai cittadini di iniziare a risparmiare il prezioso liquido usando la doccia invece della vasca da bagno, usare lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico, controllare l’efficienza degli impianti idrici per evitare perdite. Con un’ordinanza, poi, obbliga gli enti pubblici a non usare acqua potabile nelle fontane ornamentali e nelle piscine e invita anche i privati a fare altrettanto. Emanate anche circolari che vietano di utilizzare acqua potabile per abbeverare le piante nelle ore diurne

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