- Il viceministro all’Economia e Finanze, Laura Castelli risponde alla nota della Regione
- Un confronto per la settimana prossima
- Verranno analizzate criticità segnalate da Regione e Comuni
- “A metà luglio sarò in Sicilia per incontrare gli amministratori di diversi Comuni”
- L’assessore regionale all’Economia Armao “Bene sul tavolo richiesto al Mef, attenzione tempestiva, adesso riforme”
- Alaimo (M5S): “Trovare soluzioni, cittadini siciliani hanno stessi diritti di quelli del resto d’Italia”
- Intanto Roma si prepara ad impugnare la Finanziaria regionale
La crisi ormai strutturale che non permette ai comuni siciliani di chiudere i bilanci sarà al centro di un confronto fra Stato- Regione e Comuni al Ministero dell’Econonia delle Finanza. Sul tavolo ci saranno le criticità segnalate da Regione e Comuni n un difficile scambio che punta a risolvere un problema che appare insormontabile
Il Vice Ministro risponde all’appello
“La prossima settimana intendo convocare al ministero dell’Economia e delle Finanze un tavolo tecnico-politico sui Comuni della Sicilia. Questo per affrontare, nello specifico ed alla luce di puntuali dati ed indici di bilancio, le criticità che mi sono state segnalate dalla Regione Siciliana e dai Comuni dell’isola che si trovano in una situazione di crisi”. Lo afferma, in una nota, il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.
Confronto non più rinviabile
“Nel rispetto delle competenze di ciascuno – aggiunge – ritengo non sia più procrastinabile un confronto diretto e l’individuazione di soluzioni strutturali che consentano, anche agli Enti locali siciliani, di avviare un percorso di riequilibrio, con l’obiettivo di garantire ai cittadini dell’isola una qualità della vita sempre migliore e gli stessi diritti di chi risiede nel resto d’Italia. Anche per questo, a metà luglio, sarò in Sicilia per incontrare gli amministratori di diversi Comuni dell’isola”.
“Bene sul tavolo richiesto al Mef”
Il vicepresidente e assessore all’Economia della Regione siciliana Gaetano Armao si è espresso positivamente sulla convocazione di un tavolo di confronto col Mef sui bilanci dei Comuni siciliani.
“Ringrazio il vice ministro dell’Economia Laura Castelli per la sensibilità mostrata relativamente alle criticità economiche degli enti locali siciliani e per la tempestività con cui ha risposto alle sollecitazioni della Regione siciliana riguardo alla situazione in cui versano diversi Comuni siciliani annunciando un tavolo tecnico-politico per la prossima settimana”.
Ed ha continuato: “La questione è all’attenzione del Governo come mi è stato anche confermato stamattina dal ministro per gli affari regionali e le autonomie Maria Stella Gelmini nel corso dell’incontro al Festival dell’Economia di Trento a cui ho chiesto un incontro in vista anche del varo di un disegno di legge sul regionalismo differenziato”.
Dei 390 comuni presenti nella regione siciliana 80 registrano una situazione di dissesto in bilancio, 83 in riequilibrio, per una percentuale complessiva di 41,8 per cento di comuni siciliani che versano in una situazione economico-finanziaria critica purtroppo analoga a quella dei comuni delle regioni del Sud.
“Trovare soluzioni”
“È fondamentale approfondire una situazione critica per gli Enti Locali al fine di trovare soluzioni strutturali che consentano di avviare un percorso di riequilibrio. I cittadini siciliani hanno gli stessi diritti dei cittadini del resto d’Italia”. Lo dichiara la parlamentare del Movimento 5 Stelle, Roberta Alaimo, commentando il prossimo tavolo tecnico-politico sui Comuni della Sicilia che sarà convocato la prossima settimana al ministero dell’Economia e delle Finanze.
“Nel tavolo – spiega Alaimo – verranno affrontate le criticità segnalate alla vice ministra Laura Castelli, sia da noi parlamentari del Movimento 5 Stelle, sia dalla Regione Siciliana e dai Comuni siciliani stessi che si trovano in una situazione di crisi. Al vice ministro Castelli, che nel mese di luglio verrà in Sicilia di persona, esprimo gratitudine per l’interesse mostrato e per l’impegno profuso”.
L’allarme di Anci Sicilia
L’Anci Sicilia ha chiesto nei giorni scorsi ai governi nazionale e regionale di ridiscutere il quadro normativo. “Sia sotto l’aspetto della sostenibilità finanziaria, sia sotto numerosi altri profili (gestione delle crisi finanziarie, regole sulle assunzioni, attuazione dei fabbisogni standard) impattano con le specificità che caratterizzano gli enti locali dell’Isola”, ha detto nei giorni scorsi il presidente dell’associazione dei comuni siciliani Leoluca Orlando.
Alla scadenza dei termini per l’approvazione dei bilanci di previsione 2021-23, soltanto 32 dei 390 Comuni e una ex Provincia (Trapani) risultavano in regola.
Secondo Orlando “si è, di fatto, assistito a un frettoloso abbandono del criterio della finanza derivata che, anche a seguito della mancata applicazione della legge 42 del 2009 sul federalismo fiscale, ha accentuato il divario territoriale tra le regioni e gli enti locali del Paese. A ciò si aggiunga che il confronto istituzionale tra il governo nazionale e la Regione Siciliana non ha mai contemplato un coinvolgimento degli enti locali. In dieci anni si è passati da trasferimenti regionali e nazionali adeguati, a enormi difficoltà nella gestione dei tributi locali anche a causa dell’inadeguatezza della società regionale di riscossione dei tributi, Riscossione Sicilia”.
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