“L’intervento del governo nazionale a sostegno del settore agrumicolo è un fatto positivo. Chiediamo però che oltre che ai produttori si diano risposte anche ai lavoratori, che l’anno scorso hanno già effettuato un terzo delle giornate in meno e quest’anno sicuramente ne perderanno ancora di più col rischio concreto di vedere precipitare redditi e condizioni di vita”.
Lo dice il segretario generale della Flai Cgil Sicilia, Alfio Mannino, a proposito della decisione dell’esecutivo di ritirare le arance invendute per sostenere un settore pesantemente colpito dalla siccità di quest’anno. Oltre a sollecitare ammortizzatori sociali in deroga per lavoratori che non usufruiscono degli strumenti ordinari di sostegno al reddito, Mannino chiede anche l’intervento della Regione “finora assente in questa delicata partita che vede un settore con molte criticità risentire ancora più pesantemente delle calamità naturali”.
“Alla filiera agrumicola- specifica Mannino- manca il processo di trasformazione nel cui ambito potevano essere utilizzate le arance di quest’anno, piccole per andare sul mercato dell’ortofrutta ma certamente dirottabili sull’industria di trasformazione che ne utilizza oggi una percentuale minima. Ancora oggi- aggiunge- manca anche una legge quadro di riferimento su etichettatura e tracciabilità”. Mannino rileva che “questa criticità vanno affrontate per far fare all’agrumicoltura siciliana un passo avanti e dare risposte alle tante aziende agrumicole e ai circa 20 mila braccianti impegnati nel comparto . Per questo –conclude- chiediamo al Presidente della Regione di aprire subito un tavolo di trattative con i sindacati e le associazioni datoriali”.
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