la nota della cna

Crisi Cmc e cantieri bloccati: “Rischio di un disastro socio-economico”

“Accanto alle imprese, ma anche accanto ai cittadini e al territorio per provare a fermare quello che rischia di diventare un vero e proprio disastro socio-economico ai danni della nostra terra”.

CNA Sicilia, assieme alle sedi provinciali dei territori di riferimento, invoca una rapida soluzione per fronteggiare le emergenze e le criticità legate alla sospensione dei cantieri lungo le statali Agrigento-Caltanissetta e Agrigento-Palermo e nella Città Metropolitana di Catania.

“Serve un intervento immediato ed efficace da parte del Governo centrale e dell’Anas – affermano i vertici regionali della Confederazione – la crisi della Cmc non può ricadere sulle aziende fornitrici sane che, non ricevendo i legittimi pagamenti, rischiano il tracollo. Così come non può penalizzare gli autotrasportatori e i pendolari, costretti a subire quotidianamente pesanti disagi e ritardi nei collegamenti. Apprezziamo la mobilitazione delle Istituzioni locali e regionali – sottolineano il presidente Nello Battiato e il segretario Piero Giglione – ma dalle parole si passi subito ai fatti, alle azioni. Attraverso anche la Governance nazionale, la Cna non starà con le mani in mano. Si sta infatti adoperando per dare il proprio contributo affinché si arrivi ad un epilogo positivo della delicata questione, così come abbiamo fatto qualche anno fa quando abbiamo contribuito a sbloccare le somme destinate alle aziende fornitrici, impegnate nella prima tranche dei lavori di ammodernamento lungo la 640. Le lancette che scorrono infruttuosamente segnano il dramma di parecchie aziende e le accompagnano verso una inesorabile fine. Questo scenario va assolutamente scongiurato e le imprese creditrici vanno garantite e salvaguardate. E noi saremo certamente al loro fianco – sottolineano ancora Battiato e Giglione, i quali poi annunciano: “assieme ai presidenti e ai segretari delle Cna di Agrigento e Palermo interverremo all’iniziativa del 25 gennaio a Lercari Friddi per rappresentare e tutelare il tessuto produttivo, ma anche per sostenere questa importante fetta di territorio a cavallo delle due province, alle prese con inevitabili e ingiustificabili disagi che rallentano la circolazione e determinano anche rischi e danni economici”.

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