“Il trasporto pubblico su gomma, dopo anni di gestione scellerata, non può essere buttato alle ortiche. Sarebbe un prezzo troppo alto che pagherebbero i cittadini, i 574 lavoratori diretti e i 200 somministrati. Chiediamo alla Regione un vertice straordinario e immediato con la convocazione delle parti sociali per arrivare a una soluzione”: lo scrivono in una nota congiunta i segretari generali della Cgil Sicilia e della Filt regionale, Alfio Mannino e Alessandro Grasso.
“Noi riteniamo – anticipano i due esponenti sindacali- che la Regione debba ripianare i debiti, ricapitalizzare la società contemporaneamente dettare le linee guida per una riorganizzazione che renda l’Ast competitiva sul mercato in vista delle scadenze dettate dall’Unione europea, che ha detto basta alle concessioni in proroga e chiede di indire le gare entro il 2024″.
“Non è accettabile – aggiungono- che l’ Ast abbandoni i servizi urbani nei quasi venti comuni medio grandi della Sicilia, si metterebbero a rischio le prospettive future della società, ricapitalizzare deve anche servire a mantenere questi servizi”.
Per Cgil e Filt “questa vicenda potrebbe chiudere il tempo della malagestione e delle clientele aprendone un altro di segno opposto. La mannaia sul lavoro e sulle tratte – concludono-sarebbe solo il segnale di una politica che non ha fatto bene prima e oggi neanche riesce a rimediare”.
La notizia della fine del servizio di trasporto pubblico nel Siracusano, a partire dal primo di marzo, è arrivata il 25 gennaio all’assessore alla Mobilità del Comune di Siracusa, Vincenzo Pantano.
“Non ce lo aspettavamo affatto – dice a BlogSicilia l’assessore di Siracusa – per cui ci siamo messi al lavoro per trovare una soluzione. La giunta si è riunita per discutere di questo problema e tra le soluzioni individuate c’è quella di un bando per la gestione del servizio ad un altro soggetto. In ogni caso, parlerò con i vertici dell’Ast per fare il punto della situazione”.
Secondo quanto prospettato dal deputato regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri, l’Ast, oltre ad annunciare l’addio al servizio, ha anche battuto cassa, “chiedendo il pagamento delle somme spettanti”.
Il parlamentare regionale meloniano ha detto anche di aver chiesto all’assessore regionale alla Mobilità, Alessandro Aricò, di convocare un tavolo. “E’ impossibile pensare di interrompere un servizio pubblico essenziale come questo” dice Auteri.
La situazione finanziaria dell’Ast è drammatica, considerato che l’azienda, di cui è socia la Regione, ha accumulato debiti per circa 78 milioni di euro. Nei giorni scorsi, i vertici di Ast hanno incontrato il presidente della Regione, Renato Schifani, del resto lo spettro del fallimento aleggia sulla impresa.